“Come Giunta abbiamo deciso di sfruttare le opportunità rivolte agli Enti Locali legate ai mutui, allo scopo di alleggerire gli effetti finanziari negativi determinati dall’emergenza COVID19 e liberare risorse quanto mai indispensabili per andare a sostenere le diverse iniziative che stiamo mettendo in campo a sostegno di cittadini, imprese e famiglie – commenta l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – Ma la rinegoziazione con Cassa Depositi e Prestiti si basa su condizioni davvero penalizzanti: se l’approccio del sistema di credito è tale nei confronti degli Enti locali, non oso immaginare quale possa essere l’approccio nei confronti dell’imprenditoria, che ha rischi di insolvibilità ben più ampi rispetto ad un ente pubblico”.
La prima azione prevede la sospensione del pagamento delle quote capitale, in scadenza nell’anno 2020, dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti agli enti locali, trasferiti al Ministero dell’economia e delle finanze. Per il Comune di Rimini l’importo 2020 è pari a circa 680 mila euro. La seconda azione riguarda l’accordo ANCI-UPI-ABI del 6 aprile scorso con il quale le banche potranno procedere alla sospensione della quota capitale delle rate in scadenza nel 2020 dei mutui erogati in favore degli enti locali. La Giunta Comunale ha dato avvio all’operazione delle posizioni rinegoziabili per i mutui attivati con Unicredit, Istituto per il Credito Sportivo e Credit Agricole, con l’obiettivo di liberare circa un milione.
Infine con la circolare della Cassa Depositi e Prestiti si propone una rinegoziazione per 11 posizioni con un beneficio annuo non superiore a 400 mila euro. “La prima intenzione era quella di procedere alla rinegoziazione per 1,8 milioni, ma questo avrebbe comportato caricare i bilanci dell’ente fino al 2043 per far fronte a ben 5 milioni di oneri. Una proposta insostenibile”.
Gli istituti bancari si riserveranno comunque di approvare in via definitiva le richieste del Comune e l’esito finale è subordinato all’istruttoria che verrà effettuata (il termine è fissato per il mese di giugno).
“Bene quindi i protocolli con Anci e Abi – conclude l’assessore Brasini – bene le possibilità di diluizione e rinegoziazione, ma se questo approccio utilizzato con gli enti pubblici viene utilizzato anche nel rapporto con gli imprenditori, che hanno basi meno solide e margini di rischio ben più alti, non possiamo sperare in una ripresa veloce del nostro sistema, che mai come oggi necessita di liquidità”.
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