Parma

Sospensione dell’attività per venti giorni per un esercizio commerciale etnico operante nella zona di Via Palermo

Il provvedimento è stato adottato a seguito dell’accertamento di gravi violazioni delle prescrizioni igienico-sanitarie

PARMA –  Scattata la sospensione dell’attività per 20 giorni a carico di un esercizio commerciale etnico (market) di via Palermo per gravi violazioni igienico sanitarie.

Il competente Servizio del Comune di Parma ha disposto, con provvedimento amministrativo ai sensi dell’art. 22 del D.lgs. n. 114/1998, la sospensione per venti giorni, decorrenti dal 05 ottobre 2017, dell’attività di un esercizio commerciale etnico operante nell’area di Via Palermo.

Il provvedimento è stato adottato a seguito dell’accertamento, nell’ambito dei controlli congiunti operati degli agenti della Municipale e degli ispettori del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’AUSL di Parma, di gravissime violazioni in ambito igienico-sanitario ed amministrativo, che hanno determinato, a carico dell’esercente, l’irrogazione di sanzioni pecuniarie, il sequestro sanitario ed amministrativo di diversi generi alimentari e il deferimento all’autorità giudiziaria.

Nello specifico, l’attività in questione deteneva, per la vendita, una notevole quantità di merci in evidente cattivo stato di conservazione, nonché prodotti privi di etichettatura e prodotti scaduti di validità, idonei ad arrecare pericolose conseguenze per la salute pubblica.

Prosegue l’attività di controllo della Polizia Municipale in collaborazione con il personale del Servizio Igiene Pubblica dell’AUSL, commenta l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Parma, Cristiano Casa.

“Come già anticipato – prosegue l’assessore al Commercio e Sicurezza del Comune di Parma – la nostra intenzione è quella di intervenire in collaborazione con le altre istituzioni, con continuità e determinazione in tutti i campi in cui si ravvisino violazioni delle norme vigenti, al fine di assicurare alla cittadinanza che vengano messi in vendita prodotti igienicamente sani e di provenienza rintracciabile ma anche, più in generale, a tutela della legalità nell’esercizio delle attività commerciali ed artigianali”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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