Prima seduta del nuovo Consiglio provinciale di Parma

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Convalida degli eletti, dichiarazioni di intenti e aggregazione Solari-Magnaghi i temi affrontati

Consiglio2xwebPARMA – Il primo atto del nuovo Consiglio provinciale è stata la convalida degli eletti, come previsto dalla legge, quindi si è proceduto con le dichiarazioni di intenti.

Il presidente Filippo Fritelli ha dichiarato la volontà di portare avanti la Provincia con spirito istituzionale e di responsabilità, spirito di collaborazione, trasparenza e responsabilità, come fatto finora. Ha ricordato di avere ereditato due anni fa una situazione molto complessa e incerta, come mai prima, che è stata portata avanti grazie al lavoro condiviso di tutti i consiglieri. Oggi c’è un ente vivo, che seppure ridimensionato esercita ancora funzioni importanti, come strade e scuole e deve far fronte a una serie di scadenze, vincoli e norme importanti e di difficile gestione, che vanno dalle partecipate al patrimonio.
Emanuela Grenti, quale capogruppo di Insieme per il Territorio, ha espresso la disponibilità al confronto tra i gruppi per interpretare quel che è rimasto della Provincia, anche alla luce del risultato referendario, come un impegno istituzionale, nella consapevolezza delle risorse limitate, delle responsabilità pesantissime, e nell’interesse del territorio, con cui deve essere intensificato il rapporto.
Cantoni (Pd) ha sottolineato che dopo il referendum occorre affrontare il rilancio dell’Ente,con una ridefinizione delle deleghe della Regione, in particolare su agroalimentare, attività produttive collegate, turismo e cultura. Ha proposto anche un ruolo della Provincia in materia di supporto ai Comuni, in particolare per favorire l’accesso dei Comuni ai finanziamenti europei.
Arduini, designato quale capogruppo di Provincia Nuova, ha indicato come compito del nuovo Consiglio quello di “rendere un servizio a tutti coloro che ce lo chiederanno, enti e cittadini, pur con le nostre competenze limitate”.
Serpagli (Pd) ha rievocato i due anni di mandato, due anni “vissuti di corsa”, iniziati con l’alluvione del Baganza, che ha visto la ristrutturazione dell’ente, il dimezzando dei dipendenti, la riduzione dei finanziamenti, pur con deleghe importanti come scuola, strade e programmazione, a cui si è fatto fronte. Ha rilevato che serviranno ora nuove risorse, e non dalla Regione, che ha fatto tanto, garantendo tra l’altro, lo stipendio ai dipendenti.
Paolo Bianchi (Pd) ha auspicato che non si torni alle vecchie Province, enti autonomi, con amministratori eletti dai cittadini, con un’alta tassazione e una burocrazia farraginosa, che deve autogiustificarsi e autoalimentarsi. La Provincia resti invece un ente amministrato dai Comuni, che lavori per supportarli.

Si è poi entrati nel vivo della discussione politica con la mozione del gruppo Provincia Nuova, sulla revoca dell’atto di Consiglio del 28 novembre scorso, che ha sancito l’aggregazione Solari – Magnaghi, illustrata da Roberto Bianchi. “Una mozione per riconsiderare il tema, in un’ottica di collaborazione complessiva, per arrivare ad un’aggregazione a 4 degli istituti, senza passare dalla fusione a 2 tra Solari e Magnaghi – ha spiegato – L’atto che ha avuto un voto favorevole “tirato”, ha creato una situazione di disagio e incertezza, che questo Consiglio rinnovato deve riprogettare. Obiettivo: arrivare a una soluzione condivisa dai territori e dal mondo della scuola.”

Michela Canova (Pd) ha proposto al Consiglio un odg congiunto, che recepisse le indicazioni della Conferenza regionale, e della delibera di Giunta regionale affinché l’aggregazione Solari – Magnaghi debba far parte fin da subito di un’aggregazione a 4, visto che la programmazione provinciale deve rispettare quella regionale.
Serpagli (Pd) ha ricostruito la storia della delibera dal punto di vista tecnico e politico, spiegando che tecnicamente è ora impossibile interrompere il percorso intrapreso, le procedure sono già state avviate, le iscrizioni sono già partite dal 9 gennaio. Ha ricordato che la decisione del Consiglio provinciale aveva seguito quella dei Consigli comunali di Fidenza e Salsomaggiore e ha auspicato che si proceda nella direzione dell’aggregazione a 2, per poi arrivare a quella a 4, arrivando a un istituto “dalla terra alla tavola” fiore all’occhiello per la Food Valley.
Concordano sul congelamento degli effetti della delibera Vagnozzi (Insieme per il Territorio) e Arduini (Provincia Nuova) che sottolinea i problemi pratici connessi, ad esempio sul fronte delle iscrizioni e propone di limitare l’effetto della mozione al punto relativo al Polo scolastico agro-alimentare.
Dopo una sospensione per un confronto fuori aula, la seduta riprende.
Fritelli chiede un rinvio della decisione, non essendo giunti a un testo comune, ma Roberto Bianchi chiede che la mozione sia messa ai voti.
Grenti dichiara il voto favorevole per il gruppo Insieme per il Territorio, Bodria (Provincia Nuova) lamenta la chiusura su un possibile documento condiviso, Canova e Bianchi annunciano la loro astensione, Cantoni, Fritelli e Serpagli dichiarano di non partecipare al voto su un tema su cui il Consiglio si è già espresso.
La mozione viene approvata con 7 voti favorevoli e 2 astenuti.