Reggio Emilia

Romanzo di Crinale, nuovo libro di Silvano Scaruffi

LIGONCHIO (RE) – Romanzo di Crinale 

“Un romanzo di crinale, terroso nella lingua e nell’impasto, e l’oscuro progresso che investe una comunità scalcagnata, che in queste terre ha radici antiche e ci si aggrappa come le rocce alla montagna madre”

Il nuovo romanzo di Silvano Scaruffi edito da Neo Edizioni nella collana Jena, Casa editrice arrembante che negli ultimi anni ha piazzato un paio di sue pubblicazioni nelle cinquine dei premi letterari italiani più prestigiosi.

Uscirà il 28 Febbraio 2024.

Dalla primavera poi, il romanzo sarà in ‘viaggio’ nelle varie tappe di un nuovo spettacolo-lettura, “Met Istram- La rivolta di Calocchia da Cà di Strek” sempre musicata da Nicola Bonacini.

‘Bunga alleva un verme in un vaso, Taioli lo hanno eletto presidente della polisportiva a sua insaputa, Ginasio, dorme sempre in piedi, appoggiato a un ciliegio storto cresciuto in Via Russia, in uno slargo tra due case, si sogna le cose, il futuro, dicono.  Romma e Burasca girano da giorni i bar del paese in preda alle allucinazioni, Freva sente tremolii risalire dalle fondamenta della casa, Bartò è convinto che la SIO, società che gestisce i servizi del Parko nazionale al centro del quale sorge il paese, non sia altro che l’organismo addetto all’instaurazione di una dittatura ecologica in tutta la vallata. Quando per gli atti di sabotaggio alla sede del Parko, viene incolpato e incarcerato Bunga, in paese scoppia una rivolta. È durante la sommossa che dal sottosuolo sbuca Bestio, l’umanoide scavatore.’

Quello che colpisce di questo romanzo è la lingua parlata dai personaggi e la scrittura crepitante di Scaruffi che gli va dietro. Sembra un racconto di paese ma diventa una storia di riscatto dall’epica balzana, a tratti feroce. (Francesco Coscioni, Editore)    

Un romanzo di crinale, dove il crinale diventa frontiera, le bizzarre dinamiche di paese devono confrontarsi con un progresso imposto e oscuro, e la scrittura, tra neologismi e un dialetto travolgente, ha la sostanza della terra che racconta. (Angelo Biasella, Editore)

Un racconto sfrantumato, al solito, di cose che accadono fuori dalla finestra di qualunque casa, in piccoli paesi abbarbicati su costoni rocciosi. (Silvano Scaruffi)

“Bartò guardò tra le teste, che nessuno fosse entrato nel bar, poi riprese: «Rimane il fatto che il Parko, che è poi questo territorio, esiste perché esistono le persone, le loro storie, le cose che hanno vissuto e hanno da raccontare. Mica per i fischi delle marmotte. Bisognerebbe poi anche tenere in conto che noi che ci viviamo, qua, non siam mica ‘tutti quelli che passano’. È inutile star lì a ridire che manca il lavoro, mancano le strade, mancano i servizi, manca questo e quello. Ormai l’abbiamo capita sta fola: qua ci manca tutto. Ma a noi, può poi anche darsi, che non ci serva niente».”

“Sulla piazza ancora arrivava gente, apparsa dalle tenebre, generata dalla notte stessa, come attratta da fuoco e fiamme, urla guerresche e lamenti. Bastoni inspallati, grosse pietre in mano, scuri e zappe. Vennero da Cà di Borèe, da Cà di Marnèe, Cà d’Farnughia, Cà di Merch, Cà degl’Anme. Scesero alla spicciolata, come lupi curiosi. Dalla strada del Pigiolo, in gruppi da tre, cinque, interi clan famigliari, vennero quelli di Cà d’lè L’scìi, Cà de Spigon, Cà di Brinon e Cà d’Arclòn.”

“C’è un gruppo di case, ammucchiato su un rivone, streminato lassù dalla mano di un seminatore distratto. E intorno, monti a raggera. Un ghippo appenninico dove l’aria sa di frontiera, la terra di colonizzazione, le persone di deriva. Una notte hanno bruciato tutto, sfiammato in poche ore lampi di paura. Sono accadute cose quella notte, cose che si possono vedere solo al buio. E dopo quei fatti, si sono susseguiti giorni, nei quali viene buio presto, e sera tardi.”

Il romanzo sarà disponibile online e nelle librerie da fine Febbraio 2024. In Primavera poi, il romanzo ‘viaggerà’ accanto alle letture

Bio

Silvano Scaruffi vive a Ligonchio (Reggio Emilia). I suoi ultimi romanzi sono L’incantatrice di vermi (Abao Aqu, 2019), Premio Monte Caio sezione Fuorisentiero, Lettere dal DietroMondo (Industria e Letteratura, 2022) e Armadgat (Abao Aqu, 2023). Da sempre fa reading e performance teatrali. Nel 2019 è stato invitato a New York per leggere in librerie, piazze, radio, un suo racconto inserito nel catalogo della libreria Printed Matter. Nel 2023 è stato a Reykjavik, ai Greenhouse Studios, per registrare il podcast Cani rabbiosi di cui è autore.

www.silvanoscaruffi.it 328 221 2384

https://www.neoedizioni.it/neo/

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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