Rimini si conferma tra le prime città in Italia per recupero da segnalazioni qualificate

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Nel 2019 riconosciuti trasferimenti per 166mila euro

palazzo del municipio RiminiRIMINI – Rimini si conferma tra i Comuni italiani più virtuosi sul fronte del recupero dell’evasione fiscale. La conferma arriva dai dati pubblicati dalla direzione Finanze del Ministero dell’Interno che ha comunicato le somme riconosciute agli Enti locali per la compartecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo per il 2018 attraverso le segnalazioni qualificate. Secondo la classifica, nel 2019 il comune di Rimini ha ottenuto trasferimenti per circa 166mila euro, risultando tra le prime dieci città in Italia, davanti anche a realtà come Venezia (48mila) e Roma (66mila). In Regione è seconda solo a Bologna (260mila euro), eccezion fatta per il comune di San Giovanni in Persiceto, che svetta in classifica con 1,5 milioni di euro grazie alla scoperta di un singolo caso di evasione di importante entità. Più lontani gli altri capoluoghi: Ferrara (66mila), Parma (44mila), Cesena (31mila), Forlì (25 mila), Piacenza (18 mila), Ravenna (9 mila).

Grazie a questa attività, condotta nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate, nel corso degli anni il Comune si è visto riconoscere circa 3 milioni di euro grazie alle segnalazioni qualificate a cui hanno fatto seguito gli accertamenti.

“In altre parole il valore di una scuola, come la Montessori che abbiamo inaugurato a settembre o come una parte importante delle ‘Ferrari’, di cui i lavori sono appena iniziati – commenta l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – E ancora, i 166 mila euro del 2019 consentono al Comune di fornire sostegni essenziali, come l’abbattimento del costo della mensa nelle scuole materne oppure l’incremento del sostegno all’handicap scolastico. Risorse dunque che tornano in circolo per sostenere i servizi a favore della collettività”. 

“Rimini – prosegue Brasini – negli ultimi anni si è distinta in positivo per l’attività di recupero condotta in collaborazione con i vari organismi competenti, oltre che con l’Agenzia delle Entrate anche in sinergia come AUSL, Ispettorato provinciale del Lavoro, Guardia di Finanza, con l’obiettivo di sradicare un fenomeno storicamente presente nel nostro territorio. Queste azioni integrano l’attività di recupero diretta dell’Ente che ha portato risultati notevoli, con il recupero ad esempio di oltre 29 milioni di TARI non corrisposta e oltre 47 milioni di IMU. Il nostro obiettivo è quello di continuare procedere in questa direzione, utilizzando però strategie diverse, in linea con il contesto attuale e con i mutati scenari. Oggi più che mai infatti è necessario proporre azioni mirate a stanare le situazioni più gravi, quelle che rappresentano un danno per la comunità e per la tenuta dei servizi. Parallelamente rafforzeremo gli strumenti di tax compliance, offrendo maggiori opportunità a chi è in difficoltà per regolarizzarsi attraverso ad esempio le rateizzazioni”.