Tra le azioni previste quello di aprire le scuole al territorio, che fuori dagli orari canonici possono diventare sede di attività educative, culturali e sociali. La proposta è quella di aprire le scuole dei Comuni coinvolti anche oltre le 16, non solo per i bambini iscritti al plesso, creando anche occasioni di incontro tra le famiglie. Incontri che si vuole promuovere anche nei giorni festivi e prefestivi, ad esempio il sabato mattina, in spazi che consentiranno alle famiglie di conoscersi e confrontarsi. Sono poi previsti laboratori nei quartieri della città, aperti alle diverse esperienze, artistiche, culturali e rivolte anche al benessere, come camminate sportive, culturali o di promozione della salute. Il progetto prevede inoltre veri e propri momenti di formazione dedicati al supporto delle competenze genitoriali e interventi specifici per le famiglie in carico al servizio di tutela minori, soprattutto per contrastare gli effetti di isolamento e allentamento dei legami sociali derivanti dalla pandemia. Sono inoltre in programma servizi di supporto educativo destinati ai genitori e ai ragazzi dei nuclei più fragili.
Sono inoltre previste alcune azioni coordinate sul territorio come ad esempio la realizzazione di tre gruppi educativi territoriali pomeridiani, pensati come “cantiere espressivo” dove i ragazzi, facilitati dagli educatori, lavoreranno sulle life skills attraverso attività informali, modalità creative, linguaggi tecnologici ed uscite ambientali e storico-culturali nella città. E ancora, gruppi di lavoro esperienziali sull’uso dei social e delle nuove tecnologie dedicati ai genitori, laboratori sul metodo di studio per promuovere l’autonomia dei ragazzi, con particolare attenzione ai ragazzi che presentano disturbi dell’apprendimento o che non hanno la possibilità di essere seguiti nei compiti a casa.
L’importo complessivo del progetto per cui si richiede il finanziamento è di 700 mila euro, per l’attivazione di un percorso di durata annuale che sarà condiviso e supportato dal garante per l’infanzia . “Un’esperienza innovativa – commentano il vicesindaco Gloria Lisi e l’assessore ai servizi educativi Mattia Morolli – che vede il Comune di Rimini al fianco ad un’altra Amministrazione da sempre all’avanguardia sui temi legati all’infanzia e alle politiche educative come Reggio Emilia. Candidiamo a finanziamento due progetti che mirano ad aprire i servizi educativi al territorio, che vogliono rendere le famiglie più fragili protagoniste di un percorso che possa sostenerle nella quotidianità e nello sviluppo di relazioni e di confronti”.
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