Rimini

Rimini: il 21,22, 23 ottobre 2016 la “Festa delle famiglie”

63.311 i nuclei famigliari riminesi, ma il 36% sono formati da un solo componente. Nel 2015 sono stati 2.500 gli accessi al “Centro per le famiglie”

RIMINI – Il 21, 22 e 23 ottobre prossimi saranno dedicati dal Comune di Rimini alla “Festa delle famiglie”, con una serie di eventi, laboratori, momenti di incontro, socializzazione e scambio di informazioni sui servizi e sulle opportunità offerte dal territorio e dal “Centro per le famiglie” alle famiglie. Il momento della festa vedrà l’evento principale domenica 23 ottobre, ma sarà tutto il week end, da venerdì 21 a domenica 23, ad essere dedicato ai più piccoli e alle famiglie grazie alla collaborazione con la “Catena di Zampanò”, il festival dedicato all’arte di strada che si svolgerà nelle piazze di Rimini.

Il Centro per le Famiglie sarà in piazza Tre martiri nel pomeriggio di domenica 23, dalle ore 15, con il punto informativo e alcune iniziative, tra cui: l’Angolo morbido 0-12 mesi, con giochi sonori, tappetoni su cui rotolare o provare a gattonare, giochi sensoriali per piccole manine, o “A tutta Carta”, il percorso sensoriale con la sperimentazione ed esplorazione attraverso l’uso della carta che scricchiola, produce rumori e esperienze tattili nuove e diverse.

Sarà anche possibile, grazie ai “lettori volontari”, costruire un libricino, una storia, che poi i lettori leggeranno ai bimbi degenti nei reparti dell’Ospedale di Rimini. I lettori potranno dare maggiori informazioni sul progetto “Tutta un’altra storia” dedicato ai bambini in situazione di fragilità e alle loro famiglie.

La famiglia a Rimini

Crescono le famiglie riminesi (+ 5mila unità dal 2006 al 2015), soprattutto quelle unipersonali, che rappresentano ormai il 36% del totale. La “famiglia riminese” è infatti sempre più ridotta a pochi elementi se non addirittura a singole persone, molto spesso anziane e bisognose di cure e assistenza, a cui si contrappone una contestuale contrazione di quelle con figli, formate da 3 o più elementi, e una sostanziale parità de quelle formate da 2 persone. Venendo ai numeri, se i nuclei famigliari riminesi continuano a crescere, arrivando a quota 63.311, rimane sostanzialmente invariata negli ultimi anni l’ampiezza media delle famiglie. Le unipersonali sono le più diffuse (23.905), seguite da quelle formate da due (17.690), tre (11.978), quattro (8.693), cinque (2.213), per poi scendere sotto quota mille per le altre forme. Le famiglie composte esclusivamente da stranieri rappresentano l’11,54%.

Il Centro delle Famiglie

Nell’ultimo anno sono stati 2.500 gli accessi al “Centro per le famiglie di Rimini”, in piazzetta dei Servi; 500 gli incontri di mediazione famigliare e counseling di coppia con psicologhe e mediatrici, quasi duemila le presenze ai laboratori e corsi di formazione sulla genitorialità, 155 i lettori volontari formati, più di mille le mamme che hanno usufruito del punto pannolino e altrettante quelle che hanno usufruito degli spazi giochi del chiostro di piazzetta Servi e di quelli allestite nei parchi e nei quartieri della città. 10 gli incontri e 68 le famiglie incontrate negli incontri fatti in terapia intensiva neonatale con il “gruppo abbraccio”, 682 gli accessi alla “biblioteca della genitorialità”.

“Un programma plurale e composito – commenta Gloria Lisi, Vice Sindaco con delega alla Protezione sociale del Comune di Rimini – che, nonostante una veste più sobria rispetto alle precedenti edizioni, conferma ottobre, ormai, come il mese delle famiglie riminesi. Come già recentemente anticipato, abbiamo deciso di concentrare gli eventi in un solo fine settimana, per risparmiare quelle risorse economiche che quest’anno investiremo per aumentare il sostegno all’handicap, integrandolo così con ulteriori 350 mila euro. In questi anni abbiamo d’altronde preso consapevolezza di come, anche in periodi di crisi economica e di mancanza strutturale di risorse, l’evento sia vissuto grazie al contributo e alla volontà di una comunità che lo ha adottato come strumento prezioso della propria identità sociale e culturale. Questo è forse il risultato più importante e un segnale coerente con lo spirito della festa che, oltre ad incontrare, intrattenere e giocare con le famiglie, si contraddistingue da sempre per la speciale cura e attenzione verso quelle più in difficoltà”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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