Ridurre i consumi di gas metano e ripensare alla programmazione termica degli edifici pubblici

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Cesena_Palazzo_Albornoz

Il Comune si prepara all’inverno prossimo: obiettivo del -20% sui consumi

CESENA – Abbassare la temperatura negli edifici pubblici, ridurre di qualche giorno il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento e sensibilizzare l’utenza verso un utilizzo più efficiente delle sedi pubbliche. L’Amministrazione comunale di Cesena in vista del prossimo inverno, e del conseguente brusco calo delle temperature, sta lavorando a una razionale ridefinizione di un piano teso a ridurre i consumi di gas metano. Il tema energetico sarà centrale nei prossimi mesi per famiglie ed imprese e l’esigenza di razionalizzare i consumi sarà dettata sia dalla situazione geopolitica contingente, come forma di contrasto alla guerra, ma anche di miglioramento dell’impatto ambientale e, non ultimo, in relazione agli aumenti dei costi delle utenze che, sia nel pubblico che nel privato, saranno impattanti.

Considerato che il prezzo del gas nella stagione termica 2022-2023 subirà un rincaro che oggi si attesta sui 60 centesimi di euro al chilowatt all’ora, ma che potrebbe anche aumentare in relazione agli scenari internazionali, corrispondente ad un maggiore spesa comunale pari a 745 mila euro all’anno, e sulla base di quanto stabilito dal Governo in relazione alla riduzione del valore di riferimento della temperatura ambiente da 20 a 19 gradi, l’Amministrazione comunale – anche attraverso interventi eseguiti da Energie per la Città – nel corso del prossimo inverno attuerà una serie di azioni di risparmio energetico atte a fronteggiare l’emergenza gas. Si tratta infatti di interventi che andranno ad aggiungersi ai lavori di riqualificazione energetica svolti negli ultimi anni, negli edifici pubblici, che hanno consentito di ottimizzare le strutture e ridurre sprechi, aumentando l’efficienza.

“La gravità dell’attuale contesto internazionale – commenta l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi – ci induce a ripensare alla programmazione termica degli edifici pubblici, a partire dal palazzo comunale, comprese le scuole e le palestra, al fine di arginare gli effetti della crisi energetica e di limitare, laddove possibile, i costi. Nello specifico, così come previsto dal Patto dei Sindaci europei, al quale abbiamo aderito anche ai fini dell’approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e per il Clima, sottoscriviamo oggi ‘The cities energy saving sprint’, iniziativa congiunta della Commissione Europea, del Patto dei Sindaci – Europa e del Comitato Europeo delle Regioni che incoraggia le città ad adottare misure che riducano immediatamente il proprio consumo energetico e che prevede la concretizzazione di una serie di azioni rivolte anche ai cittadini. Si tratta, per intenderci, della seconda parte di un percorso a cui Cesena ha aderito sin da subito per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e a tutela dell’ambiente, e che oggi viene rafforzato per ridurre la dipendenza di gas russo dai nostri territori e come segnale di contrasto alla povertà energetica. Parallelamente alle azioni già messe in atto per migliorare ed elevare la qualità dell’aria – prosegue l’Assessora – adesso è nostro dovere ridurre i consumi attraverso politiche di risparmio energetico di emergenza che richiederanno un attivo coinvolgimento anche da parte di altri enti e delle aziende del nostro territorio”.

L’iniziativa “The cities energy saving sprint” prevede il lancio e la diffusione di una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza sulla necessità di ridurre i propri consumi a causa della crisi energetica e del caro prezzi; il coinvolgimento di enti e aziende pubbliche e private, organizzazioni, associazioni di categoria, manutentori e amministratori di condomini; la diffusione di best practice 2022/2023 di utilizzo degli edifici pubblici anche attraverso l’analisi dei centri di consumo di gas metano e definizione di obiettivi mirati di risparmio energetico, lo studio degli edifici che utilizzano gas metano con relativa individuazione di interventi tecnologici di miglioramento energetico.

Tra le altre azioni proposte: l’accensione degli impianti dopo il 15 ottobre solo quando le condizioni climatiche lo richiedono e comunque con orario prima ridotto e poi intero; riduzione delle ore di funzionamento prima del 15 aprile, sempre se le condizioni climatiche lo consentono; regolazione degli impianti in regime ridotto, durante le festività natalizie e nei fine settimana, nelle scuole e nelle palestre; regolazione ridotta degli impianti di riscaldamento con temperatura ambiente fissa a 19 gradi (eccetto in nidi e scuole materne, anziani, disabili); temperatura ambiente di palestre comunali a 17 gradi e nei corridoi delle scuole a 16 gradi. In riferimento ai locali e alle zone a utilizzo discontinuo (come mensa, sale conferenze) si propone un riscaldamento mirato ai momenti di incontro e dunque di utilizzo. A queste azioni si aggiungono: la limitazione dei ricambi di aria solamente per il tempo necessario (orari lavorativi, pulizie); e la riorganizzazione degli spazi di lavoro e di attività per diminuire le superfici da riscaldare.