Modena

“Ricordando Sarajevo 1992-2022” con il pensiero a Kiev

Il fotoreporter Uliano Lucas

Fino al 10 maggio in Galleria Europa una mostra sull’assedio della città con le foto di Uliano Lucas che rimandano alle immagini quotidiani dall’Ucraina

MODENA – Ricordare, a trent’anni di distanza, l’assedio di Sarajevo con le fotografie di Uliano Lucas, ma avendo negli occhi le immagini quotidiane degli assedi e delle stragi nelle città ucraine. È una delle chiavi di lettura della mostra “Ricordando Sarajevo 1992-2022” aperta in Galleria Europa a Modena con un incontro tra il fotoreporter che documentò quegli avvenimenti, la giornalista originaria di Sarajevo Azra Nuhefenidic’, il giornalista di Repubblica ed esperto di fotografia (è il curatore del blog “Fotocrazia” su Repubblica.it) Michele Smargiassi e l’assessora con delega all’Europa Anna Maria Lucà Morandi.

La mostra è composta da sette suggestive fotografie che rimarranno esposte in Galleria Europa fino al 10 maggio. Si può visitare negli orari di apertura della Gallera: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, al lunedì e al giovedì anche dalle 14 alle 18.

L’iniziativa fa parte del progetto “Europa. Storia e memorie” sviluppato dal Centro Europe Direct del Comune di Modena, in collaborazione con l’Istituto storico, e ha il sostegno di Abitcoop.

L’assedio di Sarajevo iniziò il 5 aprile del 1992 e durò quattro anni, 1.461 giorni nei quali morirono più di 12 mila persone, e rappresentò l’avvio della fase più sanguinosa della guerra nei Balcani, per poi culminare nel genocidio di Srebrenica dell’11 luglio del 1995.

Il fotoreporter Uliano Lucas tra il 1992 e il 1993 ha realizzato diversi reportage nell’ex Jugoslavia dilaniata dalle guerre documentando, tra l’altro, la trasformazione della città che era divenuta un simbolo di multiculturalismo e di convivenza nel cuore dell’Europa.

“Quell’assedio – spiegano i promotori – richiama purtroppo l’attualità del conflitto in corso in Ucraina che ci ripropone, ancora una volta, immagini di distruzione, di abitazioni bombardate, di ospedali, biblioteche, teatri e luoghi simbolici di quelle città che continuano a essere sotto assedio e dove, nonostante tutto, gli abitanti cercano momenti di quotidianità così come accadeva a Sarajevo trent’anni fa”.

Per l’ingresso in Galleria Europa è obbligatorio il Green Pass rafforzato e la mascherina FFP2.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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