Obiettivo è garantire il passaggio degli studenti e il riconoscimento del loro percorso formativo: i ragazzi diplomati agli Its potranno infatti iscriversi alle lauree convalidando circa un anno e mezzo di percorso e viceversa le attività dei corsi di laurea saranno convalidate reciprocamente dagli Its coinvolti.
La Regione conferma inoltre l’impegno a promuovere ulteriori sinergie di questo tipo laddove gli obiettivi formativi siano simili e vi sia una progettazione condivisa dei percorsi.
In questo momento sono già attivi sei corsi di laurea professionalizzanti in Meccatronica, informatica, edilizia e territorio: tre all’Università di Bologna, due all’Università di Modena e Reggio e uno all’Università di Parma, e con la nascita della Fondazione per la Formazione Universitaria a orientamento professionale (FUP) si apre un nuovo scenario che consentirà di aumentare l’offerta di percorsi di questo tipo in Emilia-Romagna.
“La nascita della Fondazione e il varo delle prime “passerelle” sono due passi concreti nella direzione di un rafforzamento della formazione terziaria in ambito tecnico e professionalizzante- affermano gli assessori all’Università, Paola Salomoni, e alla Formazione, Vincenzo Colla– che rappresenta una leva fondamentale di sviluppo regionale e ci aiutano entrambe a colmare il gap di competenze e quello di laureati e ad avvicinarci all’obiettivo di fare del nostro territorio una regione della Conoscenza”.
“Crediamo che questa sia la direzione da tenere anche in futuro- chiudono gli assessori- e stiamo valutando come rafforzare questo tipo di impegno, attraverso strumenti concreti come un orientamento congiunto e l’attivazione di contratti di apprendistato di II livello per il conseguimento dei titoli”.
L’Emilia-Romagna registra ad oggi il 34,1% di laureati tra i 30 e i 34 anni collocandosi molto al di sopra della media nazionale che si ferma al 27,6% ma ancora lontana dal 41,6% della media europea (dati 2019).
Le lauree professionalizzanti diventano quindi uno degli strumenti attraverso cui aumentare il numero di laureati, come ha dichiarato anche in questi giorni la ministra dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, che ha citato come possibile elemento per ridurre questa differenza anche la possibilità di individuare “passerelle” tra i percorsi di diploma Its e le lauree professionalizzanti, quando “a monte ci sia condivisione dei percorsi dei due anni di Its con l’Università”. Uno strumento che in Emilia-Romagna sta per diventare realtà. /red
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