Ravenna: inaugurata in Questura la mattonella “Città amica delle donne”

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INAUGURAZIONE FIORE QUESTURA

Un segnale per dire alle vittime che non rimarranno inascoltate

RAVENNA – Un luogo sicuro in cui le donne vittime di maltrattamenti e violenza di genere possono trovare ascolto e sostegno. È questo il significato della mattonella “I Fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle donne” affissa questa mattina alla Questura di Ravenna in viale Berlinguer 20. Un momento importante, organizzato nel giorno della Festa del Papà per sottolineare come donne e uomini siano insieme coinvolti in prima linea nella lotta alla violenza. Presenti la Questora Giusy Stellino, l’assessora alle Politiche e Cultura di Genere Federica Moschini e la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara.

Il mosaico, raffigurante un fiore reciso in ricordo delle donne vittime di violenza, è stato donato alla Polizia di Stato da Valery Maniscalco, amica di lunga data del Centro Antiviolenza ravennate che già nel novembre scorso aveva fatto lo stesso dono al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

“Come rappresentante di Linea Rosa l’inaugurazione di oggi assume un doppio significato, oltre a quello intrinseco della mattonella stessa. Per tutte le operatrici e le volontarie sul campo il rapporto e il sostegno dell’intera rete di aiuto è fondamentale e questo Fiore suggella un legame saldo tra noi e le forze dell’ordine, con cui collaboriamo ogni giorno al fianco delle donne. Non solo, con la stessa ottica di collaborazione e condivisione del know how, la giornata di oggi rappresenta il momento conclusivo di un percorso di formazione tenuto dalla psicologa dr.ssa Cinzia Sintini proprio all’interno dei locali della Questura e rivolto a tutte noi socie, operatrici e volontarie del CAV – Centro Anti Violenza”, ha dichiarato Alessandra Bagnara.

Aggiunge la Questora Stellino: “Come donna e rappresentante delle istituzioni penso che sia importante dare un segnale concreto di attenzione a temi importanti come la violenza di genere e penso che la vicinanza alle vittime si misuri anche da testimonianze simboliche come quella affissa oggi. Occasioni come queste sono inoltre fondamentali per abbattere le distanze tra istituzioni e cittadini. Il mio desiderio è che chiunque, passando di qui e vedendo il “Fiore di Ravenna – Ravenna città amica delle donne”, possa immediatamente capire che la Questura è un luogo sicuro e accogliente in cui trovare sostegno e aiuto per uscire da situazioni di violenza”.

“Come rappresentante delle istituzioni locali, l’attenzione ai temi legati all’assistenza alle donne maltrattate, dimostrata dalla Questora Stellino, mi rende davvero orgogliosa. Per le vittime che intendono intraprendere un percorso di uscita dalla violenza è, infatti, fondamentale poter contare su una rete di aiuto solida e coesa – afferma l’assessora del Comune di Ravenna alle Politiche e Cultura di Genere Federica Moschini – costatando, inoltre, che la disponibilità ad ospitare le due giornate formative dedicate al tema della violenza di genere è un ulteriore tessera al già articolato mosaico di collaborazioni che Linea Rosa ha saputo concretizzare sul territorio”.

A conclusione dell’incontro Valery Maniscalco ha dedicato un suo personale pensiero alle donne, che riportiamo integralmente:

“Prendendo a prestito alcune parole di Zerocalcare, credo che crescere significhi anche accettare quel monte che protegge la vallata anche un altro versante nascosto. Che il terreno non è tutto uguale, ci sono zone più fertili, altre più aride. Alcune parti sono addirittura a rischio frana. Ci sono angolazioni, scorci, che non avresti mai potuto scorgere dalla tua prospettiva iniziale. È così che si diventa uomo o donna? Accettando che è una montagna l’insieme di quelle prospettive, se no è solo un fondale teatrale? Però ecco, magari ricordare la strada che hai fatto per arrivare a questo punto ti aiuta a camminare con un cuore più leggero. Per questo motivo, ad oggi, mi sento di dire che mi batterò finché avrò respiro e soprattutto lotterò a fianco dei più deboli. Perché credo che parlare e comunicare attraverso qualsiasi mezzo possa essere un messaggio proficuo per tutta la comunità. E concludo con la frase che sento mia. Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina testa alta muore una volta sola Giovanni Falcone”.