Question Time, chiarimenti sull’autovelox di via Stalingrado

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BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto, in seduta di Question Time, alle domande d’attualità dei consiglieri Andrea Colombo (Partito Democratico) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sull’autovelox di via Stalingrado.

La domanda del consigliere Colombo
“In merito agli articoli di stampa relativi all’autovelox di via Stalingrado; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa generale in merito all’importanza del rispetto dei limiti di velocità in ambito urbano e degli autovelox per evitare incidenti stradali e tutelare la sicurezza e l’incolumità di tutti gli utenti della strada; se l’amministrazione ritiene fondate le motivazioni di presunta illegittimità dell’autovelox di via Stalingrado contenute nella sentenza in questione, alla luce della normativa vigente, della circolari ministeriali e della giurisprudenza più rilevante, e, in caso negativo, quali iniziative conseguenti intende assumere; se l’amministrazione esprime la volontà politica di rafforzare l’impegno per controllare e multare l’eccesso di velocità in città, che è una delle prime tre cause di incidentalità in base a tutte le statistiche, per migliorare la sicurezza stradale”.

La domanda della consigliera Scarano
“Sospensione immediata degli autovelox in via Stalingrado a Bologna. Sono a chiedere al signor sindaco ed alla Giunta di esprimere un parere politico amministrativo in senso generale ed in particolare se non sia il caso di rimuovere l’autovelox di via Stalingrado”.

La risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentile consigliere, gentile consigliera, è veramente una cosa strana questo autovelox, c’erano già state sentenze, ma ci sono stati degli appelli che hanno annullato quelle sentenze.

L’eccesso di velocità è una delle principali cause di incidentalità, tra l’altro lo abbiamo messo nel piano della sicurezza della viabilità urbana. A tal proposito, la moderazione della velocità è una delle misure più frequentemente richiamate dal “PNSS Orizzonte 2020” per il raggiungimento dei vari obiettivi specifici. Le azioni possibili, oltre a quelle di tipo infrastrutturale su ambiti limitati o di segnaletica stradale orizzontale e verticale, nonché di tipo regolamentare (zone 30 ad esempio), consistono in attività di vigilanza attuabile con dispositivi fissi o con dispositivi mobili affidati a pattuglie di Polizia Locale. L’autorizzazione prefettizia per le quattro postazioni di controllo della velocità è stata rinnovata con decreto prefettizio del 14 ottobre 2020. Il tratto di via Stalingrado ove sono presenti i velox già dal PGTU 2006 era classificato come strada di scorrimento e possiede le caratteristiche minime previste dall’articolo 2 comma 3 per essere classificata come tale. Il PGTU vigente conferma questa classificazione. La Polizia Locale assicura una capillare e continuativa presenza sul territorio, con funzione di contrasto a qualunque violazione alle norme del Codice della Strada, al fine di garantire, nei limiti del possibile, la sicurezza della circolazione e l’incolumità di ogni utente della strada. Oltre alla competenza e professionalità degli agenti assegnati ai servizi di polizia stradale, particolare rilevanza assume l’utilizzo degli strumenti tecnologicamente più avanzati che consentono di accertare violazioni nella maniera più sicura, rapida ed efficace, con il duplice scopo di sanzionare, ma anche di prevenire la commissione di infrazioni. Relativamente al controllo dell’eccesso di velocità, sia i Reparti territoriali che il Reparto moto, ci svolgono servizi sia mediante il sistema denominato “Scout Speed”, installato a bordo di veicoli che tramite lo strumento telelaser.
Per quanto concerne specificamente l’aspetto degli accertamenti effettuati tramite gli autovelox fissi, si evidenzia come numerosi siano stati nel corso degli anni i provvedimenti di rigetto dei ricorsi proposti avverso le relative sanzioni, emessi sia dal Prefetto che dal Giudice di pace. Riguardo invece la sentenza ora menzionata, si comunica che si valuterà l’opportunità di una sua impugnazione nelle sedi competenti. Anche perché noi intendiamo intervenire nelle le zone pericolose con sistemi di controllo elettronico sia mobile sia fisso. Noi dovremmo valutare anche le zone collinari, dove è difficile montare strumenti fissi, ma credo che occorrerà aumentare il controllo”.