Question Time, chiarimenti sulla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura e dello spettacolo

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BOLOGNA – L’assessore Matteo Lepore ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica), sulla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura e dello spettacolo.

La domanda della consigliera Clancy
“Premesso che la città di Bologna ha tradizionalmente assegnato, assegna oggi e assegnerà in futuro, un ruolo strategico alla cultura che rappresenta, al contempo, un bene comune per i cittadini e le cittadine, un fattore attrattivo di qualità per turisti e persone non residenti nonché un settore economico significativo sul versante delle opportunità professionali e occupazionali; considerato che nel settore della cultura esiste indubbiamente, a Bologna e altrove, un problema di riconoscimento di ruolo, funzioni e diritti per gli operatori e le operatrici della cultura, e che è frequente il ricorso al lavoro gratuito o sotto pagato, anche al di fuori dei confini del volontariato, come definito dal Codice del terzo settore; considerato che il settore degli operatori e delle operatrici culturali, dello spettacolo, della musica, delle arti, purtroppo già molto precario, è stato tra i più duramente colpiti dall’emergenza Covid19; preso atto che anche in questo difficile periodo, gli operatori e le operatrici della cultura si mobilitano, chiedendo un riconoscimento come lavoratori e lavoratrici, invocando risorse e domandando spazi, e, da ultimo, ribadendo la necessità di un tavolo interministeriale permanente fra Ministero del Lavoro, Mise e Mef che ascolti e coinvolga le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo.

Appreso che gli Assessori Matteo Lepore e Marco Lombardo hanno firmato, come Comune di Bologna, un protocollo con i sindacati Slc-CGIL, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil per certificare le buone pratiche a tutela dei lavoratori e lavoratrici della cultura e dello spettacolo che hanno descritto come “il primo accordo di questo genere nel nostro paese, sottoscritto da una città”. Considerate le numerose mobilitazioni da parte di più sigle e collettivi rappresentativi del settore dei professionisti e delle professioniste della cultura per segnalare la condizione di forte precarietà di questi lavoratori e lavoratrici e denunciare inoltre l’abuso del volontariato e del lavoro gratuito registrato in diversi eventi culturali e i successivi incontri tra alcune rappresentanze di questi lavoratori e lavoratrici e l’Assessore alla Cultura Matteo Lepore, incontri sollecitati anche da questo gruppo consiliare attraverso udienze conoscitive e domande d’attualità; considerato che il Consiglio Comunale di Bologna, in data 17.12.2020, ha approvato un ordine del giorno di questo gruppo consiliare il cui dispositivo invitava “il Sindaco e la Giunta a promuovere, nel settore della cultura, un percorso simile a quello avviato in occasione della elaborazione della Carta dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori digitali, orientato a produrre, anche in tale settore, una forma di regolamentazione concordata con gli operatori del settore e le relative rappresentanze, che riconosca dignità e diritti ai lavoratori e alle lavoratrici della cultura”; pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema; per conoscere più in dettaglio il protocollo siglato”.

La risposta dell’assessore Lepore
“Grazie consigliera, abbiamo sottoscritto questo protocollo dedicato alle buone pratiche, una parte del percorso lo abbiamo avviato con delle udienze conoscitive della commissione Cultura, che ha visto anche diversi incontri con associazioni, gruppi e movimenti, tavoli di lavoro, etc. Abbiamo in questi mesi anche avviato lo sportello per l’emergenza Covid, diversi webinar di formazione e la piattaforma con gli assessori alla Cultura a livello nazionale. Con i sindacati confederali e i loro settori ci eravamo presi l’impegno di fare un incontro e ci è stato sottoposto questa proposta che abbiamo ritenuto di condividere, con ovviamente un nostro contributo di idee. Continueremo in questo senso e grazie a questo protocollo ci prendiamo l’impegno di fare un gruppo di lavoro che sarà dedicato a promuovere i diritti dei lavoratori della cultura e a divulgarli presso gli stessi lavoratori e a monitorare l’applicazione dei contratti nazionali, attraverso i bandi e le convenzioni che abbiamo come assessorato alla Cultura, nonché a fare un monitoraggio su quelli che sono gli utilizzi impropri dei rapporti di lavoro di volontariato nell’ambito del lavoro gratuito o in nero del nostro territorio.

Parte dunque un percorso, che non vedrà coinvolti sono i sindacati, ma ovviamente vogliamo coinvolgere tutte le realtà che abbiamo incontrato in questi mesi, così come vogliamo coinvolgere il mondo delle imprese e le associazioni di categoria del settore. Questo protocollo è innanzitutto un segnale politico di impegno dell’Amministrazione, in particolare dei due assessorati al Lavoro e alla Cultura. Proporremo di portare questo protocollo anche a livello metropolitano e regionale e siamo aperti al confronto. È un punto di partenza, che rimarca un impegno di questa Amministrazione, che si sofferma in particolare sulle buone pratiche, cioè un’idea che la nostra comunità, e in particolare il nostro comune, riconoscano una sorta di marchio sociale che identifichi le imprese e le realtà che tutelano e promuovono il lavoro buono, ne abbiamo parlato anche in questi giorni proprio su proposta di Coalizione civica. Si può fare in tanti settori e in particolare ci candidiamo a partire con una sperimentazione sul fronte culturale”.