Question Time, chiarimenti sul patto della moda

32
BOLOGNA – L’assessore Alberto Aitini ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Bologna per Salvini premier) sul patto della moda.

La domanda della consigliera Scarano
“Chiedo se il rilancio del Made in italy possa passare anche da politiche amministrative e commerciali tese ad aiutare il commercio ambulante in città”.

La risposta dell’assessore Aitini
“Grazie presidente,
sicuramente i Comuni possono fare alcune cose per rilanciare il Made in Italy tramite politiche amministrative e commerciali. È chiaro che come diciamo sempre il mondo del commercio è da tempo liberalizzato, quindi per le amministrazioni locali non è facile intervenire, non solo per diversificare le attività commerciali presenti in città, ma anche, ad esempio, per un aspetto importante che citava la consigliera e che condivido, che è quello appunto della elezione al Made in Italy. In generale noi abbiamo investito risorse molto importanti in questo anno per cercare di garantire la sopravvivenza, di dare un aiuto concreto alle attività commerciali della nostra città che tanto e più di tutte nel comparto dell’abbigliamento, ma non solo, hanno subito la crisi sanitaria e appunto si è trasformata inevitabilmente in una crisi importante. Quindi tutti i comparti del commercio, con attenzione particolare al Made in Italy, sicuramente possiamo dire di aver cercato nel limite del possibile, per quello che possono fare le amministrazioni locali, di aiutarli. Allo stesso tempo è chiaro che servono interventi ad ampio respiro, questo in particolare gli enti istituzionali di livello superiore, in parte la Regione, in parte il governo, devono fare chiaramente la loro parte per cercare di indirizzare politiche di sviluppo e di aiuto economico ma che abbiano un’attenzione particolare al Made in Italy. Quello che mi piacerebbe fare, avrei dovuto farlo prima, ma purtroppo con l’emergenza sanitaria non c’è stata la possibilità, è di continuare per quanto riguarda appunto il lavoro che possono fare i Comuni, a salvaguardare le attività della nostra città. Vi ricordate che noi abbiamo approvato, per quanto riguarda il centro storico nell’estate del 2019, il cosiddetto decreto Unesco per la salvaguardia appunto delle attività del centro storico della nostra città e, a maggior ragione dopo quello che è successo, possiamo dire di aver fatto un provvedimento che probabilmente ha salvato moltissime attività che c’erano già e anche quelle che non si sono mai insediate e che se si fossero insediate a pochi mesi dall’emergenza sanitaria probabilmente non sarebbero mai sopravvissute anche perché non avrebbero avuto le spalle larghe come le attività di lungo corso. Allo stesso tempo mi piacerebbe fare, se non ci sarà tempo entro la fine di questo mandato, ci sarà per il prossimo, sarebbe importante provare a indirizzare dei nostri regolamenti con un’attenzione particolare al Made in Italy. Ci sono alcuni esempi in altre città italiane, prendo l’esempio di Firenze, che hanno fatto altri regolamenti che vanno, nei limiti delle leggi e delle liberalizzazioni che ci sono state, nella direzione di cercare di salvaguardare il più possibile il Made in Italy. Quindi, alcune cose si possono fare, non tantissime ma sicuramente sarebbe importante farle. Da parte mia massima disponibilità, in generale penso che chiunque ci sarà da ottobre in poi nella prossima amministrazione, è importante che lavori in questa direzione”.