Question Time, chiarimenti sul monitoraggio dell’inquinamento atmosferico

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BOLOGNA – La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto alle domande d’attualità del consigliere Gian Marco De Biase (Gruppo misto) e delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo misto) e Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sul monitoraggio dell’inquinamento atmosferico. La risposta è stata letta dall’assessore Claudio Mazzanti.

La domanda del consigliere De Biase
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla realizzazione del Passante di Bologna. Visto che alcuni rappresentanti politici locali, cittadini, comitati e associazioni da tempo chiedo che venga potenziata la rete di monitoraggio degli inquinanti dell’aria lungo il tracciato del sistema autostrade-tangenziale e la realizzazione di una indagine epidemiologica sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla popolazione. Secondo i i dati del Comune l’infrastruttura autostrada-tangenziale produce da sola, in questo tratto di 13 km, il 40% delle emissioni inquinanti da traffico veicolare prodotte nell’area urbana di Bologna e che con la realizzazione de passante la percentuale delle emissioni salire al 50%. Pone la seguente domanda d’attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sulle dichiarazioni apparse sulla stampa. Per sapere dall’Amministrazione se intende implementare tale controllo e se tale controllo possa influire sulla realizzazione dell’opera”

La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alle dichiarazioni del Consigliere Regionale, Igor Taruffi, del gruppo Coraggiosa sul tema della realizzazione del Passante di Mezzo. Considerato che agli inizi del 2019, il giudice per le indagini preliminari che ha archiviato l’esposto presentato, durante il 2017, dall’associazione dei cittadini per la mobilità sostenibile (Amo Bologna onlus), ha escluso le ipotesi di reato, ma ha riconosciuto nella realizzazione dell’opera la mancanza di attenzione all’aspetto ambientale e alla tutela della salute pubblica facendo notare: il mancato monitoraggio della qualità dell’aria lungo la tangenziale come prescritto anche dal decreto di valutazione di impatto ambientale del 2000 per il Potenziamento autostradale e della tangenziale di Bologna tratto Borgo Panigale-San Lazzaro l’assenza di uno studio epidemiologico.

Alla luce del fatto che da anni cittadini, comitati e associazioni chiedono che venga potenziato il monitoraggio degli inquinanti dell’aria lungo il tragitto della tangenziale/autostrada e che venga attuata una indagine epidemiologica sugli effetti dell’inquinamento atmosferico su chi abita lungo il tragitto della tangenziale/autostrada di Bologna. Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema. Per sapere dall’Amministrazione: se intende avviare il monitoraggio della qualità dell’aria lungo l’infrastruttura tangenziale/autostrada A14. Se pensa di avviare una indagine epidemiologica per valutare gli effetti dell’inquinamento atmosferico su chi abita lungo il tragitto della tangenziale/autostrada di Bologna, chiesta da anni da più forze politiche, da medici, da cittadini”.

La domanda della consigliera Clancy
“Considerata la situazione di grave inquinamento atmosferico che interessa l’area metropolitana di Bologna; visto il progetto per l’allargamento in sede del tracciato autostrada/tangenziale nel tratto cittadino, così detto passante di mezzo; visti i molti e documentati dubbi, espressi fin dalla nascita del progetto da una molteplicità di soggetti, sulla sua sostenibilità in termini ambientali e di tutela della saluta pubblica e sulla sua reale utilità nel risolvere il problema della congestione del nodo autostradale di Bologna; viste le forti e motivate preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle cittadine residenti in prossimità del tracciato; considerata la richiesta, più volte reiterata, di procedere ad un’analisi epidemiologica preventiva sugli effetti dell’inquinamento sulle persone che abitano nelle vicinanze del tratto cittadino dell’autostrada/tangenziale; pone la seguente domanda di attualità per sapere se ritengano di poter sostenere la richiesta di indagine epidemiologica a tutela della salute dei cittadini e delle cittadine; per avere una valutazione politico-amministrativa sul tema”.

La risposta della visindaca Orioli letta dall’assessore Mazzanti
“Gentili consiglieri,
la situazione ambientale, con particolare riferimento alla qualità dell’aria, in prossimità del sistema tangenziale/autostrada è di primario interesse per l’Amministrazione, ed è stata discussa ed affrontata in diverse occasioni nell’ambito della fase pubblica di consultazione del progetto e della procedura di VIA dell’opera. I monitoraggi sulla qualità dell’aria ad oggi eseguiti evidenziano, in prossimità dell’infrastruttura tangenziale/autostrada, valori quasi sempre assimilabili alla postazione cittadina di traffico Arpae ubicata presso Porta San Felice e il progetto del Passante di Bologna, che ha superato positivamente la Valutazione di impatto ambientale (decreto del ministero dell’Ambiente 133 del 30 marzo 2018), anche a seguito delle richieste provenienti dal territorio, ha posto particolare attenzione alla qualità progettuale delle opere di mitigazione ambientale.

Il Decreto di VIA prescrive, tra le altre cose, anche che “Il Proponente dovrà concordare con ARPAE il posizionamento delle centraline fisse/mobili per il monitoraggio atmosferico sia in fase ante operam, che in corso d’opera e post operam. Al monitoraggio ambientale dovrà essere connesso un idoneo sistema informativo e di comunicazione, oltre che di archiviazione, prevedendo opportuni punti informativi…”
Il soggetto indicato per la verifica di ottemperanza è l’Osservatorio Ambientale. In ogni fase procedimentale, compresa quella in corso, il Comune di Bologna ha sempre richiesto importanti integrazioni, sia al fine di valutare con più accuratezza possibile l’impatto dell’infrastruttura sulla città, con particolare riferimento ai recettori sensibili in stretta prossimità del sedime, sia per potenziare le opere di mitigazione rispetto alla qualità dell’aria, in particolare le fasce verdi di mitigazione, che oggi sono disegnate a comporre una vera e propria infrastruttura verde che si affiancherà a quella stradale, con l’inserimento di oltre 30 mila nuove alberature. In definitiva, sappiamo che le polveri ed altri inquinanti oltre che il rumore possono avere un impatto sulla salute, e su questi aspetti nel progetto è stata fatta una valutazione specifica. Realizzare su questi aspetti un’indagine epidemiologica comporterebbe un tempo molto lungo e avrebbe poco valore in termini di riscontro di eventuali rischi specifici. La nostra riflessione, condivisa con l’autorità sanitaria, è che sia molto più utile lavorare sulla sorveglianza in corso d’opera con i sistemi di rilevamento ambientale (le centraline) e di contesto (rilevamento del traffico e incidenti stradali), esercitando in continuo una attività di sorveglianza sanitaria, simile a quanto abbiamo messo in campo in anni recenti rispetto al rumore aeroportuale.
Aggiungo che è attivo un Tavolo Salute-Ambiente che oltre all’ASL vede la partecipazione del Comune e un importante contributo in questa direzione può già derivare dalla Valutazione Sanitaria della Qualità dell’Aria (VIS), pubblicata annualmente, che mostra l’impatto in termini di decessi, ricoveri, anni di vita persi a causa dell’inquinamento, per Comune e Città metropolitana”.