Question Time, chiarimenti sul bando di gara indetto da ASP

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BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi ha risposto, in seduta di Question time, alle domande d’attualità dei consiglieri Francesco Erranni e Federica Mazzoni (Partito Democratico), Amelia Frascaroli (Città comune), Federico Martelloni (Coalizione civica) sul bando di gara indetto da ASP.

La domanda del consigliere Errani
“Visto la rassegna stampa in merito al sistema cittadino e metropolitano di accoglienza per mamme con bambino e famiglie, e per l’accoglienza minori, a fronte delle condizioni della gara pubblicata dall’Azienda ASP Bologna che rischia di mettere in discussione la sostenibilità del sistema, non consentendone stabilità e qualità. In particolare, l’accordo quadro promosso dall’Azienda ASP Bologna rischia di portare a risposte a basso costo, imponendo tariffe che non consentano di garantire la qualità dei servizi socio-educativi erogati dalla nostra città e non garantendo, inoltre, la tutela dell’occupazione e delle condizioni di lavoro. Invita cortesemente il Sindaco e la Giunta: ad esprimere una valutazione politica sull’opportunità, relativamente ai servizi per l’accoglienza di minori e famiglie, di valutare la coerenza con il protocollo appalti del Comune di Bologna che ha l’obiettivo di contrastare il lavoro precario e di promuovere legalità e qualità delle condizioni dei lavoratori, promuovendo lo sviluppo di appalti pubblici socialmente responsabili centrati su criteri qualitativi, a tutela della qualità dei servizi socio-educativi e della sicurezza dei lavoratori”.

La domanda della consigliera Mazzoni
“In merito alle notizie relative alla gara per l’affidamento del servizio di gestione di accoglienza presso strutture, in regime residenziale e semiresidenziale, di minori e di madri e/o padri con figli minori e sostegno alle responsabilità familiari; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-ammninistrativa sulla gara di Asp, con particolare riferimento agli aspetti del rispetto del lavoro, della qualità del servizio e della garanzia e tutela dei diritti; se l’Amministrazione ritiene che il bando si attenga ai parametri del “Protocollo di intesa in materia di appalti di lavori, forniture e servizi” dell’8 novembre 2019”.

La domanda della consigliera Frascaroli
“Vista la rassegna stampa nella quale è presente un articolo che riguarda il prossimo bando di gara indetto da ASP Città di Bologna  per il sistema  cittadino e metropolitano di accoglienza per mamme con bambini , famiglie  e minori, e nel quale si sottolineano  le difficoltà che si creerebbero a partire dalle condizioni stesse della gara che rischia di mettere in discussione la sostenibilità del sistema facendo prevalere un criterio al ribasso che sembra  non riconoscere né l’ accordo quadro promosso dall’Azienda Asp Bologna,  nè il protocollo Appalti del Comune di Bologna. Chiede al  Sindaco e alla Giunta: di esprimere una valutazione politica sull’opportunità, relativamente ai servizi per l’accoglienza di minori e famiglie, di valutare la coerenza con il protocollo appalti del Comune di Bologna che ha l’obiettivo di contrastare il lavoro precario e di promuovere legalità e qualità delle condizioni dei lavoratori, promuovendo lo sviluppo di appalti pubblici socialmente responsabili centrati su criteri qualitativi, a tutela della qualità dei servizi socio-educativi e della sicurezza dei lavoratori”.

La domanda del consigliere Martelloni
“Visto l’accordo quadro bandito da ASP città di Bologna per i servizi di accoglienza residenziale e semiresidenziale per nuclei familiari, minori e soggetti fragili, quali vittime di violenza, maltrattamenti, tratta; considerata la rilevanza del sistema di accoglienza e servizi di cui all’accordo quadro e il radicamento e la decennale esperienza dei soggetti che formano la rete territoriale che fornisce tali delicatissimi servizi; considerata la lettera con cui i soggetti che fino ad oggi hanno fornito questi servizi lanciano un grido d’allarme per la sostenibilità del sistema che non sarebbe garantita dalle condizione dell’accordo quadro proposto da ASP e vista la richiesta di sospendere l’iter e avviare un tavolo di confronto in merito; considerato l’impegno e le parole spese in questi anni da parte della Giunta perché, in particolare nell’affidamento dei servizi alla persona, fosse abbandonato il criterio del ribasso economico; pone la seguente domanda di attualità per sapere come l’amministrazione intenda rispondere all’appello lanciato dai soggetti gestori del sistema di accoglienza; per avere una valutazione politico amministrativa sul tema”.

La risposta dell’assessore Barigazzi
“Grazie. Risponderò ricordando che c’è una procedura di gara in corso, permettetemi di ricordare la prudenza quando c’è una gara in corso su ciò che si dice. Qui siamo in una sede politica e non tecnica, per cui in questa risposta mi concentro sulla genesi dell’impianto di questo bando e delle sue caratteristiche principali al fine di fornire alcuni elementi che ne permettano una corretta comprensione, spiegando come in questo ambito le risorse che sono state decise dal Comune di Bologna e dai Comuni di tutta l’area metropolitana siano in aumento rispetto al passato. Non ritengo che ci sia una violazione del nostro Protocollo Appalti e neanche nessuna logica di massimo ribasso. Asp ha pubblicato un avviso per la realizzazione di un accordo quadro inerente il complesso sistema delle comunità dei minori e che intanto è coerente con la normativa. La scelta dell’azienda è stata concordata anche con il Comune a seguito di una consulenza specialistica in materia ed è quella di aggiornare le modalità di regolazione del rapporto con i gestori privati delle comunità in coerenza con l’evoluzione del quadro normativo generale in materia degli affidamenti dei servizi.

Questa è la motivazione che ha portato alla realizzazione dell’accordo quadro. L’accordo quadro, voglio ricordare, è uno strumento di acquisto che consente di dare continuità alle modalità di committenza già consolidate nel nostro territorio. Attraverso questo sistema verrà costituito un elenco di tutti i soggetti che soddisfano i requisiti previsti dal bando, presso i quali poi ogni volta che i servizi sociali richiederanno l’inserimento potrà essere accolto un minore, una mamma o un papà con i figli minori. Il metodo scelto è sostanzialmente di carattere comparativo e non selettivo, quindi vengono identificati per diversi lotti, che ricordo sono 11, una molteplicità di operatori economici per l’erogazione dei servizi in oggetto, ciascuno con le proprie peculiarità. Per costruire un accordo quadro, quindi un elenco, è necessario espletare una procedura di evidenza pubblica che valuti le offerte degli operatori economici.
I criteri di aggiudicazione scelti da ASP prevedono l’attribuzione di un punteggio per l’80% sulla qualità e per il 20% sull’offerta economica, questo con l’intento chiaro di valorizzare le componente dell’offerta tecnica anche in considerazione proprio della qualità del sistema complessivo che è stato costruito di accoglienza regionale e della costruttiva e consolidata collaborazione con i servizi sociosanitari territoriali. La scelta a me pare coerente con il Codice Appalti e allineata con i principi generali del Codice degli Appalti e allineata anche con i principi generali espressi dal protocollo di intesa, in particolare laddove si afferma che debbano essere utilizzate formule che facciano prevalere in modo significativo la qualità della proposta progettuale del proponente sul solo prezzo al fine di evitare effetti distorsivi che limitino la competizione.
All’accordo quadro saranno ammessi tutti i soggetti che supereranno il punteggio soglia di 32 punti sulla sola offerta tecnica e non è prevista un’ulteriore fase competitiva per la selezione delle strutture in cui inserire i minori. Non è dunque possibile in alcun modo definire la procedura di cui parliamo come basata sul massimo ribasso poiché l’attribuzione del punteggio 80 – 20 è una formula ormai consolidata da un autorevole giurisprudenza e permette una completa valorizzazione proprio della componente dell’offerta tecnica.
Al rovescio non possiamo sostenere infatti che l’attribuzione di un peso ponderale del 20% alle offerte economiche, totalmente conforme alle indicazioni di carattere generale di ANAC, sia in alcun modo elevato. Quindi credo che da questo punto di vista forse bisognerebbe sgombrare il campo dall’idea che qui si sta facendo un massimo ribasso perché come avete visto le formule usate non permettono di definire questo come massimo ribasso. La scelta di utilizzare lo strumento dell’accordo quadro, oltre che frutto di un’attenta disamina tecnica e specialistica, è stata oggetto di diverse occasioni di condivisione con i soggetti gestori della comunità. E ricordo solo almeno due incontri formali a cui sono stati invitati gli enti interessati alle consultazioni preliminari di mercato nel settembre 2019 svolta da ASP nell’ambito di questa procedura e un incontro di dicembre 2020 sulla definizione del percorso qualificazione del sistema di accoglienza minori convocato dall’ufficio di piano del Comune di Bologna. In tali incontri, mi viene riferito, si è prestato espresso consenso a questo percorso certamente sperimentale da affinare nel tempo.
Nelle more di un’iniziativa regionale che tutti auspichiamo, sottolineo che la costituzione di un accordo quadro mette il sistema in condizioni di poter agevolmente adeguare i rapporti contrattuali che saranno sottoscritti alle nuove norme che dovessero essere adottate. Credo che la definizione di un accordo quadro significhi cominciare a regolare meglio e a definire stabilmente la sostenibilità del sistema e una migliore regolazione tra i Comuni, l’area metropolitana e appunto i gestori. Merita di essere evidenziato un ulteriore fatto, la procedura in questione è stata preceduta da un accordo tra il Comune di Bologna, Asp e i distretti dell’ambito territoriale affinché Asp potesse svolgere la gara in nome e per conto di tutti i soggetti superando così la frammentazione degli affidamenti dei contratti e delle verifiche.
Per quanto riguarda l’aspetto delle risorse economiche disponibili, è importante informare il Consiglio. Le risorse per finanziare questa procedura sono in aumento e non in diminuzione.
Le risorse per questo ambito di welfare rimangano intatte. Per quanto riguarda la remunerazione dei singoli soggetti gestori occorre sottolineare che attualmente le rette che vengono applicate dalle diverse strutture sono molto variabili ed esistono delle differenze significative tra importi massimi e importi minimi. Quindi io comprendo che un allineamento verso un sistema tariffario più omogeneo per le diverse tipologie di servizi possa generare delle preoccupazioni e dei timori. Credo che Asp per questo motivo abbia ribadito che il calcolo delle tariffe di riferimento è stato realizzato tenendo conto di tutti i fattori produttivi.
Relativamente ai quesiti posti da voi consiglieri, Asp ha pubblicato, in data 10 febbraio, tre comunicati finalizzati a chiarire alcuni aspetti. Voglio ricordare che la retta è composta, secondo una struttura modulabile, dalla somma di tre fattori che sono coerenti con i singoli piani individualizzati, cioè la retta base è calcolata tenuto conto dei volumi storici registrati ed attualizzata al contratto nazionale di lavoro aggiornato. Questa è solo una parte della retta. La seconda: a questa tariffa minima possono essere aggiunte prestazioni aggiuntive sulla base dei piani individualizzati. Terzo: alla tariffa così composta si prevede l’ulteriore aggiunta di ore di assistenza educativa come richiesto dal progetto individualizzato senza un limite a queste ore.
Quando si parla di retta minima, e non entro in questo tecnicismo, è una tariffa composta da tre elementi in modo modulare. Questo è stato fatto per andare incontro alla richiesta di mantenere la qualità del sistema che è stato costruito. L’obiettivo di questa procedura complessa è stato quello di ricondurre attraverso questi strumenti un’attività di spesa così rilevante che è in aumento ad un quadro procedurale ordinato e coerente con la normativa che consente di programmare i costi, di gestire al meglio la spesa pubblica e soprattutto di tutelare la qualità dei servizi offerti e la sostenibilità del sistema stesso”.