Question Time, chiarimenti sui diritti dei senza dimora

39

BOLOGNA – L’assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico) sui diritti dei senza dimora.

Domanda del consigliere Fattori
“Visti gli articoli di stampa sull’accordo tra INPS, Comune di Bologna e Città Metropolitana sulla rimozione degli ostacoli che impediscono ai senza tetto di godere dei loro diritti, invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa sulle modalità che si intendono utilizzare per perseguire tale obiettivo”.

Risposta dell’assessore Lombardo
“Grazie presidente, ringrazio il consigliere Fattori per questa domanda.
La questione dei senza dimora, in generale delle persone in grave difficoltà personale, impone una riflessione seria. Queste persone fanno parte di quel mondo degli invisibili, cioè quell’universo di persone che a volte non vogliamo vedere. Sono le persone da cui distogliamo lo sguardo dalla nostra attenzione mentre camminiamo per strada, un po’ per distrazione, un po’ per evitare di cadere nel senso di colpa. Sono a volte persone troppo vecchie per il mercato del lavoro e troppo giovani per andare in pensione, altre volte sono giovani che non riescono proprio ad entrare nel mondo del lavoro, non hanno reddito e non hanno casa. Le modalità che il Comune di Bologna intende utilizzare per perseguire l’obiettivo sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione, di rimuovere gli ostacoli che impediscono soprattutto alle persone più fragili, in questi casi, ai senza tetto, di godere dei proprio diritti, prevedono in questo momento un passaggio in più oltre a quello, e al tanto, che già il Comune di Bologna, attraverso i servizi sociali, ma anche la rete delle associazioni – penso all’associazione Avvocati di Strada, a Piazza Grande, solo per fare alcuni esempi – fanno da sempre su queste tematiche. Qual è l’obiettivo del protocollo che veniva citato nella domanda del consigliere Fattori? Innanzitutto è opportuno dire che questo accordo fa seguito a un incontro che c’è stato prima delle ferie estive con il presidente dell’Inps Tridico, con il sindaco di Bologna Virginio Merola, con il direttore regionale dell’Inps Salomone, me e l’assessore Barigazzi. L’obiettivo è quello di instaurare una collaborazione fattiva con le istituzioni, con il coinvolgimento del terzo settore in modo da massimizzare l’impatto delle politiche di social benefit che potenzialmente spetterebbe a questa ampia platea di cittadini. Nel concreto, lo scorso 11 settembre è stato siglato tra Comune, Inps, e Città Metropolitana di Bologna, un protocollo d’intesa che sancisce l’inizio di questa collaborazione operativa, che prevede innanzitutto uno scambio di informazioni e di esperienze tra enti negli ambiti di comune interesse e che quindi cerca di radicare sul territorio per rendere operativo ed efficace il progetto nazionale che si chiama “INPS per tutti” , teso ad intercettare persone in stato di povertà assoluta, senza tetto e senza dimora, per valutare la sussistenza dei requisiti utili al riconoscimento di prestazioni assistenziali o previdenziali. Inoltre, questa collaborazione consentirà l’integrazione sia degli strumenti a supporto di persone prive di dimora stabile, o comunque in situazione di grave difficoltà personale, sia degli strumenti per l’inserimento lavorativo, e qui voglio segnalare una specificità unica in Italia, perché mi risulta il Comune di Bologna sia il primo in Italia ad avere stretto questa collaborazione aggiungendo un pezzo che è quello di un progetto per l’inserimento lavorativo che voi tutti conoscete bene e che si chiama “Insieme per il lavoro” e che prevederà il coinvolgimento non solo della rete delle persone che lavorano insieme per il lavoro, ma anche del board delle imprese. Nello specifico, il progetto è nato dagli spunti forniti dai numeri sull’applicazione del reddito di cittadinanza. Come sapete la copertura di questa misura, rispetto alla potenziale platea dei beneficiari, non è stata nella nostra città, ma anche dalle altre parti, del tutto soddisfacente. Noi lo abbiamo sempre detto, si ricorderà che anche in tempi non sospetti, cioè per intenderci prima della nascita di questo Governo, io ho sempre ritenuto che quello strumento sia uno strumento importante, di garanzia del reddito per i più deboli, ma che avesse bisogno di essere radicato e connesso con il territorio e in particolare con le istituzioni, e anche che fosse previsto nella fase due, uno strumento che, oltre a sostegno e reddito, possa portare all’inserimento lavorativo, perché è il reddito da lavoro che può rendere le persone autonome. E questo strumento, se vogliamo, va a nostro avviso proprio in quella direzione.
Ovviamente non è questa la sede per esaminare tutte le possibili cause dell’insoddisfazione rispetto al numero delle persone, ma occorre citarne una che a nostro parere ha certamente impattato. La misura contemplava un target potenziale di persone particolarmente fragili, quali per esempio i senza fissa dimora, che avrebbero potuto beneficiare della misura, ma che per una serie di ragioni, tra cui la mancanza di informazioni anche basilari, non hanno potuto vedere realizzato quello che a tutti gli effetti, è un proprio diritto, un vero e proprio diritto sancito dalla legge. Ed è per questo che il Comune di Bologna, di intesa con gli enti coinvolti nel protocollo, si è impegnato a far si che la burocrazia non sia motivo di esclusione dalla fruizione dei benefici derivanti dai propri diritti per persone particolarmente fragili. L’approccio sostanzialmente consiste non nell’aspettare che siano queste persone che si rivolgano all’Inps, o si rivolgano ai nostri sportelli, ma avere un atteggiamento proattivo, essere noi ad andare da loro, anche attraverso la rete delle associazioni, attraverso la rete del terzo settore e attraverso la rete dei servizi sociali, e mettere le nostre informazioni a disposizione dell’Inps perché possano poi beneficiare e usufruire dei benefici previsti dalla legge. È questo sostanzialmente l’oggetto del protocollo, confidiamo che possa rendere ancora più efficace e operativa la erogazione degli assegni previdenziali, delle misure come reddito di cittadinanza, ma anche come la pensione di cittadinanza. Sappiamo che a ottobre ci sarà un evento nazionale di avvio del progetto di “INPS per tutti”, nelle città in cui sarà operativo: Milano, Torino, Napoli, Bari, Palermo. Bologna ci sarà e sarà sempre presente nello spirito di leale collaborazione istituzionale con l’Inps e con il Governo, e come sempre cercherà di essere dalla parte dei più fragili”