La domanda del consigliere Martelloni
“Considerato che il settore delle associazioni di promozione sociale, dei circoli culturali, degli spazi sociali e dei centri culturali aggregativi – chiusi e impossibilitati a sostenere le spese di gestione – è stato duramente colpito dall’emergenza Covid19. Viste la chiusura annunciata a mezzo stampa del circolo Arci Ritmolento sito in via San Carlo 12/a e la situazione precaria e prossima alla chiusura che contraddistingue numerosi circoli Arci sul territorio cittadino; considerata la rilevanza sociale e territoriale dei suddetti circoli, centri, spazi nell’essere un presidio aggregativo e di socialità trasversale alle generazioni e ai quartieri della città metropolitana; considerata l’attivazione che i suddetti e il circolo Ritmolento sono stati in grado di determinare anche durante la fase più acuta della pandemia nel rispondere a necessità materiali e psicologiche della cittadinanza e delle fasce più deboli della nostra società; considerato l’esempio della città di Berlino nel considerare i luoghi d’aggregazione della città come “luoghi di interesse sociale e culturale” anche in tempi di pandemia. Pone la seguente domanda di attualità per sapere come si intende rispondere a una crisi che assumerà potenzialmente esiti disastrosi dal punto di vista della possibilità di mantenere attivo presidi sociali e culturali di fondamentale importanza per la città; per conoscere quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione per tutelare questa categoria così duramente colpita dall’emergenza sanitaria; per avere una valutazione politico amministrativa sul tema”.
La risposta dell’assessore Lepore letta dalla vicesindaca Orioli
“Gentile Consigliere,
abbiamo aperto il Tavolo con il Terzo Settore, di cui fa parte anche Arci, per proseguire le azioni che già abbiamo messo in campo sugli affitti dei locali di proprietà del Comune di Bologna.
Già nel corso del 2020 abbiamo fatto bandi per mezzo milione di euro per sostenere le realtà culturali della città. Stiamo inoltre lavorando sulle reti di volontariato, abbiamo lanciato la “Scuola di azioni Collettive”, un percorso di formazione e sviluppo di progetti ad impatto sociale, economico, ambientale e culturale dedicato al Terzo Settore, alle comunità, alle reti e ai cittadini attivi del territorio promosso dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana. Tra i progetti selezionati figura anche “Don’t Panic”, rete che ha presentato un piano che intende implementare reti di solidarietà dal basso, sia a livello virtuale che fisico, insieme a realtà-partner, il cui proponente è stato Arci RitmoLento.
Dispiace che questa realtà sia stata costretta a cessare le attività. Come Amministrazione comunale stiamo lavorando per mettere nelle condizioni quante più associazioni e centri di interesse culturale affinché possano proseguire nel loro operato”.
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