Question Time, chiarimenti su BolognaFiere

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BOLOGNA – L’assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) su BolognaFiere.

La domanda della consigliera Palumbo:

“Visti gli articoli di stampa in cui leggiamo che finalmente BolognaFiere riapre le attività lavorative, da giugno sono in programma molte manifestazioni per il 2021 tra cui alcune importanti come Cersaie e Eima. Visto inoltre il lancio dell’Agenzia Dire dove si apprende che la Fiera di Bologna, messa a dura prova dalla pandemia, torna ad agitarsi sul fronte sindacale. Sembra che le condizioni dei lavoratori di manifestazione, cioè quel ramo trasferito forzosamente senza il proprio integrativo in BF servizi, siano ad oggi ancora molto incerte. BolognaFiere, si appresta a firmare una ulteriore fuoriuscita di circa 30 lavoratrici e lavoratori di manifestazione tramite un ‘Contratto di Espansione’ che prevede un piano riorganizzativo tutto spostato sui lavoratori in appalto. Le nuove tensioni che stanno emergendo sono legate a questo ”accordo di espansione“ che porterebbe all’uscita su base volontaria di alcuni lavoratori vicini alla pensione, in forza alla capogruppo e a Bf Servizi, la controllata che alcuni mesi fa ha assorbito il personale di manifestazione. Il contratto integrativo non prevede per il futuro assunzioni dirette per queste figure, prevedendo invece nella riorganizzazione pochi coordinatori di tanti precari, possibilmente dichiarati stagionali da qualche accordo sindacale precedente. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione: cosa pensa di fare per tutelare i questi lavoratori e queste lavoratrici che vivono nell’incertezza senza alcun tipo di garanzie; se non ritenga necessario convocare al più presto il Tavolo di sito previsto nel protocollo per monitorare ed avere informazioni preventive rispetto ai progetti di sviluppo e alle prospettive occupazionali e sulla gestione degli appalti che coinvolgono BolognaFiere”.

La risposta dell’assessore Lombardo:

“Rispondo alla domanda della consigliera Palumbo facendo una doverosa premessa, ci sono parti di questa domanda che possono essere oggetto di risposta, ci sono altre parti, soprattutto laddove ci sono trattative tra la Fiera e le organizzazioni sindacali che non possono essere oggetto di una valutazione politica da parte dell’assessorato, altrimenti si rischierebbe di ledere l’articolo 39 della Costituzione che parla della libertà sindacale. Se le organizzazioni sindacali vogliono un commento da questo punto di vista esistono dei luoghi deputati e opportuni che sono quelli del protocollo di sito firmato con le parti. Come è noto a tutti, questa Amministrazione, in particolare il mio assessorato, segue da vicino la situazione della Fiera in stretto rapporto con l’azienda, di cui siamo soci, e in costante dialogo con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori.

Prima di entrare nel merito della domanda occorre però precisare che nel mondo fieristico, la crisi determinata dal Covid ha comportato un impatto maggiore che per altri settori e la Fiera di Bologna con una perdita di fatturato di oltre il 70% nel 2020 si è trovata in uno stato di forte criticità da cui si fatica a uscire. Le prospettive di ripresa del comparto infatti non saranno immediate, come abbiamo più volte avuto occasione di dire, anche in commissione, rispetto a tutta la filiera dell’internazionalizzazione e del trasporto aereo che come voi sapete difficilmente riuscirà a tornare a livelli pre pandemia se non nel 2024, almeno questi sono i dati delle organizzazioni internazionali. Questo avrà un impatto su tutta filiera dell’internazionalizzazione tra cui anche il comparto fieristico.

Nonostante questa situazione il Comune insieme agli altri soci pubblici, ha dato un mandato preciso all’azienda imponendo in primis di salvaguardare i livelli occupazionali, in modo che non si perdesse un solo posto di lavoro, ma in secondo luogo si è impegnata perché venisse mantenuta anche la qualità del lavoro. In questi termini l’Amministrazione si è fatta garante di un perimetro di regole, per fare in modo che la discussione che è e deve restare in sede di confronto tra azienda e sindacati, non superasse alcuni limiti. Io stesso mi sono espresso più volte, anche in risposta a delle richieste precise di Question Time contro la disdetta unilaterale della contrattazione integrativa operata a suo tempo dalla Fiera. Segnalo inoltre che, nonostante il periodo, nell’ultimo anno è stato sottoscritto il protocollo di sito connesso al protocollo appalti ed è stato rinnovato il contratto integrativo di BolognaFiere con un accordo approvato dal 98% dei lavoratori che è stato sottoscritto per salvaguardare i lavoratori a termine. Mi risulta inoltre che sia in atto in fase avanzata una discussione sull’organizzazione del lavoro del personale trasferito da BolognaFiere a Bf Servizi, a cui sono garantite le condizioni economiche precedenti all’atto del passaggio, mentre ora si sta discutendo anche di come riconoscere i trattamenti normativi contenuti nel precedente integrativo con l’impegno dell’azienda a riconoscere anche questa parte.

Venendo al contratto di espansione citato nella domanda della consigliera Palumbo, per quanto ci è dato sapere essendoci una trattativa, questo è uno strumento che serve a gestire in maniera non traumatica, attraverso un piano sociale, il ricambio generazionale permettendo l’inserimento di nuove professionalità e lo sviluppo di competenze specifiche che vengono ampliate e ridefinite rispetto alle professionalità già possedute dai lavoratori in forza. Dunque è uno strumento che serve da un lato ad aggiornare le professionalità possedute dai lavoratori e dall’altro ad agevolare il ricambio generazionale. Non entro nel merito della valutazione sulla trattativa sindacale in corso perché ripeto, se lo facessi, lederei il principio dell’autonomia delle organizzazioni sindacali, mentre rimango come sempre disponibile nel caso in cui le parti firmatarie del protocollo di sito lo richiedessero ad attivare una concertazione del tavolo. Ricordo che le parti sociali al tavolo, pur nella loquace dialettica che contraddistingue da sempre la Fiera, hanno scelto di affrontare i momenti di difficoltà che sta attraversando il comparto fieristico puntando sul dialogo e la concertazione e il Comune e gli altri soci monitoreranno e continueranno a farsi garante del perimetro del progetto e se necessario saranno pronti a intervenire in sede istituzionale nell’apposito tavolo istituito proprio per garantire che non si preceda per atti unilaterali, ma si proceda nella trattativa e nella concertazione tra le parti”.