Question Time, chiarimenti su Bologna città “zona 30”

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BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Gian Marco De Biase (Gruppo misto) Bologna città “zona 30”. .

La domanda del consigliere De Biase
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla campagna di raccolta firme per proporre al Sindaco di rendere Bologna una città “Zona 30” escludendo i viali e le strade di scorrimento principali. Visto che le bici elettriche ed i monopattini se utilizzati in maniera impropria possono raggiungere velocità tali da mettere a repentaglio la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti di bici tradizionali. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione: se pensa di intervenire per gestire tale fenomeno effettuando non solo controlli sul corretto utilizzo delle bici elettriche ma anche se pensa di migliorare e aumentare la cartellonistica sulle piste ciclabili”.

La risposta dell’assessore Mazzanti
“”Gentile Consigliere,
con riferimento alla sua domanda le preciso che al fine di sviluppare in maniera integrata la mobilità attiva il Pums propone il superamento del concetto di Zona 30 con conseguente evoluzione dello stesso in Città 30, da applicare in via prioritaria ai Comuni Pair. L’evoluzione proposta mira ad estendere all’area urbana i benefici (in termini di sicurezza e uso condiviso dello spazio stradale) delle “classiche” Zone 30, che ad oggi sono sostanzialmente limitate a singoli quartieri e al centro storico di Bologna. In particolare, si propone l’adozione diffusa del limite massimo di velocità a 30 km/h sulla rete stradale urbana, in luogo dei 50 km/h che rappresentano, in assenza di ulteriori specifici provvedimenti, il limite massimo consentito dal Codice della Strada all’interno dei centri abitati e che saranno consentiti solo sulla rete stradale primaria. Tale misura dovrà essere accompagnata da interventi diffusi di moderazione del traffico e risistemazione infrastrutturale a beneficio della condivisione dello spazio stradale.

È obiettivo di questa Amministrazione favorire quanto più possibile lo sviluppo della mobilità sostenibile, anche attraverso interventi mirati alla messa in sicurezza delle relative infrastrutture ed alla promozione degli spostamenti “lenti” di pedoni e ciclisti, implementando gli interventi di riqualificazione, rifunzionalizzazione e sicurezza dei percorsi pedonali e ciclabili esistenti, nonché la creazione di percorsi nuovi, e gli interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale attraverso l’attuazione del Pssu (Piano della Sicurezza Stradale Urbana), perseguendo gli obiettivi di riduzione dei morti per incidente stradale proposti dal “Piano Nazionale della Sicurezza Stradale” (Pnss) Orizzonte 2020.

Il “Documento Unico di Programmazione” (Dup) 2020-2022 del Comune di Bologna prevede di elaborare e procedere, coerentemente con il Pums ed il Pgtu, al fine di ottenere un innovativo ed efficace impianto pianificatorio per definire le strategie in favore della mobilità sostenibile che incrementino la sicurezza stradale e gli spostamenti sulle modalità a minore impatto ambientale (pedonale, ciclabile, mezzo pubblico, veicoli a zero emissioni) e riducano quelli con mezzi motorizzati privati.

In sintonia con quanto predisposto dal Pums, che promuove un utilizzo più equo dello spazio pubblico tra le diverse componenti di mobilità, per arrivare alla transizione auspicata, che va dal concetto di strada come spazio conteso a quello di ambiente stradale come spazio condiviso, l’istituzione di Zone a Traffico Limitato Ambientali e le azioni di miglioramento della sicurezza stradale per gli utenti più deboli, insieme alla visione di Città 30, perseguono questa finalità, favorendo lo spostamento dolce di cittadini e city users e garantendo accessibilità e continuità dei percorsi ciclabili e pedonali.

La segnaletica presente lungo la rete ciclabile è già quella prevista dal Codice della Strada, e al di fuori di essa non è consentito l’utilizzo di elementi aggiuntivi non contemplati dalla normativa. Al fine di prevenire situazioni di potenziale conflitto è necessario che tutte le categorie di traffico adottino un comportamento rispondente alla segnaletica stradale e a tutte le norme di circolazione, sempre nel rispetto delle normali regole di prudenza prescritte dal Codice della Strada (articolo 140 comma 1:”Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale”).

Infine la Polizia Locale svolge una continuativa azione di vigilanza circa il rispetto delle norme del Codice della Strada, anche per quanto concerne i comportamenti dei conducenti di monopattini e biciclette di qualsiasi tipologia. I controlli vengono compiuti sia durante l’ordinaria e quotidiana attività di presidio del territorio che nel corso di servizi appositamente organizzati, anche mediante l’impiego di Agenti operanti in abiti civili. Evidenziando che, fino ad ora, non sussistono elementi tali da far ritenere che la velocità ordinariamente tenuta dai conducenti di monopattini e biciclette “a pedalata assistita” costituisca particolare fonte di pericolo o turbativa alla circolazione stradale, si assicura che il personale del Corpo è attento e professionalmente preparato a svolgere attività di prevenzione e contrasto ad eventuali condotte scorrette adottate da qualunque utente della strada e con qualsiasi mezzo. Ricordo al consigliere che per quel che riguarda l’impostazione generale avete avuto, credo la scorsa settimana, la commissione sul piano investimenti e con le risorse arrivate dal Pnrr.

Quindi diciamo che c’è un taglio complessivo a livello nazionale che va in questa direzione, devo dire con risorse che mai abbiamo visto, tante risorse destinate alla mobilità dolce. Quindi la volontà dell’amministrazione mi sembra chiara, non c’è altro da aggiungere se non che questa indicazione di città 30 non è altro che l’attuazione di quanto da noi sostenuto negli atti che l’amministrazione ha compiuto approvando il suo piano Pgtu cittadino nel novembre del 2019. Quindi noi procediamo su quella strada e per fortuna sono arrivate risorse aggiuntive che ci permettono di completare e portare avanti questo disegno che era già contemplato nei nostri piani e nel nostro Biciplan. Da questo punto di vista noi coerentemente procediamo e quindi la nostra adesione a questo tipo di proposta che è scaturita, ma che sostanzialmente era già nei nostri atti definiti, ci sembra uno sbocco naturale a quello che è il completamento dei nostri piani come prima ho detto e, ripeto, le risorse ci permetteranno di procedere su questa strada”.