Quando la Musica diventa messaggio di umanità e rinascita

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MusicaCantoParola accoglie gli “strumenti del mare” per uno speciale evento di fine Stagione, giovedì 29 maggio al Teatro Pavarotti-Freni

emilia-romagna-news-24MODENA – Giovedì 29 maggio, alle ore 20.30 presso il Teatro Comunale Pavarotti-Freni si chiuderà la Stagione concertistica 2024-2025 promossa da Gioventù musicale Modena, Associazione corale Luigi Gazzotti e Tempo di Musica APS e realizzata con il sostegno di Fondazione di Modena e con il sostegno e il patrocinio del Comune di Modena.

Un’occasione davvero straordinaria, a lungo pensata e costruita, accoglierà per la prima volta a Modena gli strumenti del mare realizzati all’interno del progetto Metamorfosi della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Affidatari dei preziosi strumenti saranno i componenti del Quartetto Indaco e il contrabbassista Massimo Clavenna.
Rivolgiamo uno speciale ringraziamento al Teatro Pavarotti-Freni per aver accolto questo progetto.

Gli strumenti del mare e il progetto Metamorfosi
Di fronte alla tragedia che vede il Mar Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa, e di fronte al dramma a cui stiamo assistendo quotidianamente di milioni di persone in fuga dalla fame e dalla guerra, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha voluto pensare a un progetto culturale e di conoscenza a cui ha dato il nome di Metamorfosi, per comunicare, soprattutto alle nuove generazioni, questo dramma contemporaneo. La proposta di porre lo sguardo su questi temi avviene attraverso non solo una metafora ma, appunto, una vera e propria “metamorfosi”: quella del legno delle barche dei migranti, trasportate dal molo Favarolo di Lampedusa al carcere di Opera, e trasformate dalle persone detenute in strumenti musicali – e oggetti di carattere sacro – affinché tutti possano conoscere una realtà, quella dei migranti, che viene spesso rimossa, guardata con indifferenza o affrontata e raccontata in modo ideologico. “Metamorfosi” perché questa mutazione del legno cambia anche chi la realizza e avvia un reale percorso di riscatto. Il progetto risponde al bisogno di comunicare una cultura dell’accoglienza e della dignità umana attraverso l’arte. Gli strumenti musicali creati nel carcere di Opera e nel carcere di Secondigliano a Napoli, diventano l’Orchestra del Mare: violini, viole, violoncelli e contrabbassi e, da quest’anno, anche strumenti tipici della tradizione mediterranea. Un’Orchestra che intende dare voce, attraverso la musica, a tutte le persone che hanno perso la vita in mare e a tutte le persone migranti ogni giorno costrette a fuggire dal proprio Paese a causa della guerra e della miseria.
https://www.casaspiritoarti.it/it/
Non un semplice concerto
La giornata di giovedì 29 maggio vedrà sin dal mattino la presenza a Modena del Presidente di Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Arnoldo Mosca Mondadori, e di alcuni rappresentanti e promotori del progetto Metamorfosi. Sono state quindi create delle occasioni di incontro, dialogo e testimonianza con gli studenti e le associazioni del territorio che attivamente lavorano nell’ambito dell’accoglienza e del reinserimento civile.

La sera, a Teatro
Al Quartetto Indaco, composto da Eleonora Matsuno, Ida Di Vita, Jamiang Santi e Cosimo Carovani, con la speciale partecipazione di Massimo Clavenna al contrabbasso, è stato commissionato il suggestivo programma musicale che chiuderà la giornata del 29 maggio, alle ore 20.30 presso il Teatro Comunale Pavarotti-Freni.
Il Quartetto Indaco, uno dei più titolati, talentuosi e versatili quartetti italiani, vincitore del concorso internazionale di Osaka nel 2023 e prossimo a debutti su palcoscenici importantissimi quali l’Accademia di Santa Cecilia di Roma e la Wigmore Hall di Londra, ricopre ormai un ruolo di prim’ordine nel panorama della musica cameristica italiana, spaziando dall’interpretazione del repertorio classico-romantico fino alla promozione della nuova musica.
L’incontro tra gli Strumenti del mare della Fondazione Casa dello Spirito e delle arti e il Quartetto Indaco ha portato alla nascita di un programma musicale raffinato, comunicativo e portatore di valori profondi: la musica come incontro, riconoscimento, speranza.

Il programma

Quartetto Indaco
Eleonora Matsuno violino
Ida Di Vita violino
Jamiang Santi viola
Cosimo Carovani violoncello
con la speciale partecipazione di
Massimo Clavenna contrabbasso

Giovanni Sollima (1962)
Sonnets et Rondeaux

Pēteris Vasks (1946)
Dal Quartetto per archi n. 5, secondo movimento “So distant … yet near”

Antonin Dvořák (1841 – 1904)

Quartetto per archi n. 12 “Americano” in fa maggiore, op. 96

Cosimo Carovani (1991)
“Senza Nome” | …è questo mare il paese più straziato…
Nuova commissione di Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, per quintetto d’archi, prima esecuzione

Info e biglietti
Biglietti in prevendita su Liveticket o in vendita al botteghino presso la postazione dedicata GMI, alla biglietteria del Teatro Comunale Pavarotti-Freni, nei seguenti giorni e orari:
Sabato 17 maggio: dalle 10 alle 13 | Sabato 24 maggio: dalle 10 alle 13 | Mercoledì 28 maggio: dalle 16 alle 19 | Giovedì 29 maggio: dalle 16 fino ad inizio concerto

Interi: € 15 | Ridotti a partire da 7 euro
info@gmimodena.it | whatsapp al 331 3345868

Crediti
Marta Lorenzon; visual il violino del mare
Lucia Ottolini; ritratto Quartetto Indaco
Roberto Cantaboni; grafica

Il 18 maggio 2023, dopo quattro round in cui si sono confrontati dieci quartetti provenienti da tutto il mondo, il Quartetto Indaco ha vinto il Concorso Internazionale di Musica da Camera di Osaka, in Giappone. Il Concorso, tra i più importanti del panorama internazionale e tra i pochi per quartetto riconosciuti dalla Federazione dei Concorsi Musicali Internazionali, ha assegnato all’Ensemble italiano il Primo Premio e altri due premi speciali. Questa vittoria ha un portato storico: è la prima volta che un Quartetto Italiano vince il Primo Premio ad uno dei grandi concorsi per quartetto d’archi, un segnale dell’altissimo livello ormai raggiunto dai musicisti italiani, confermato dalle importanti vittorie conseguite ai Concorsi Chopin, Paganini e Liszt del 2021, ma anche dell’estro e della felice libertà creativa del Quartetto Indaco, che ha convinto la Giuria internazionale presieduta dal grande violoncellista giapponese T. Tsutsumi.
Il Quartetto Indaco nasce nel 2007 presso la Scuola di Musica di Fiesole, grazie all’impulso di P. Farulli e A. Nannoni, ed è oggi considerato tra i più interessanti quartetti d’archi italiani della sua generazione.
Si è specializzato con esponenti dei maggiori quartetti del nostro tempo tra gli altri, H. Beyerle e G. Pichler del leggendario Quartetto Alban Berg e R. Schmidt del Quartetto Hagen, conseguendo il Master in Musica da Camera nel 2017 presso la Musikhochschule di Hannover, sotto la guida di O. Wille del Quartetto Kuss, ed in seguito anche alla prestigiosa Accademia Chigiana con la quale collabora facendo concerti sia in Italia che all’estero. Il Quartetto è stato premiato con il Premio Scotese nel 2017, il “Boersen Club Hannover” e dopo essersi aggiudicato il Premio Speciale “Jeunesses Musicales” al Concorso Internazionale “Premio Paolo Borciani” 2014, è stato tra i finalisti del medesimo Concorso nel 2017 e si è aggiudicato diversi premi e borse di studio internazionali. Ensemble “compatto, pieno di smalto e di esuberanza”, l’Indaco mette in risalto le proprie qualità artistiche in un vasto repertorio, dal classico al contemporaneo, con una particolare predilezione per gli autori del XIX e XX secolo. Ha registrato per Brillant Classics l’integrale dei Quartetti del compositore pavese Albini e con Ema Vinci S.r.l. dopo la vittoria del bando SIAE “per chi crea” 2019 il Quartetto “Canti dopo l’Apocalisse” di A. Portera.
Nel 2020 è uscito il primo Album, pubblicato con Ema Vinci e dedicato alla musica del nord intitolato “Northern Lights” con lavori di Grieg, Sallinen, Rachmaninov e Carovani. Dal 2021 porta avanti il progetto editoriale e discografico “Dante21” in collaborazione con la casa Editrice Contemporanea “Sconfinarte” di Milano, che vede coinvolti 34 compositori italiani viventi per i canti dell’Inferno dantesco. Attualmente fa parte di “Le Dimore del Quartetto” ed è Quartetto in residence presso il Festival HighScore di Pavia e dell’Orchestra Milano Classica. Eleonora Matsuno suona un violino J. B. Villaume 1869