Provincia di Reggio Emilia: commemorato l’eccidio delle Reggiane

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REGGIO EMILIA – Commemorato questa mattina il 76° anniversario dell’eccidio delle Officine ‘Reggiane’ avvenuto il 28 luglio 1943, a pochi giorni dalla caduta del regime fascista, quando a seguito di una direttiva del governo Badoglio l’esercito sparò su una folla di manifestanti che chiedevano la fine della guerra, uccidendo 9 operai e ferendo oltre 50 persone.

Di “tappa dolorosa del lungo percorso per la democrazia che la nostra città e la nostra provincia hanno compiuto”, ha parlato la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, intervenuta insieme all’assessore comunale Lanfranco De Franco e al segretario generale della Cgil di Reggio Ivano Bosco, dopo la deposizione di una corona sotto la lapide che ricorda le 9 vittime. “Quei volti e quegli occhi interrogano la coscienza di ognuno di noi, sono i volti dei 9 protagonisti di una pagina importante del nostro Novecento così come le Reggiane sono state un luogo di progresso e di crescita della nostra coscienza civica: rinfrescare il ricordo e rinsaldare la memoria di quell’eccidio è fondamentale per sollecitare l’impegno civico di ognuno di noi nella ricerca quotidiana della pace e nell’affrontare le nuove sfide, contrastando estremismi e sovranismi, paure fomentate ad arte, ogni tentativo di violenza anche verbale, un clima di odio dilagante che avvelena e incattivisce tutto e tutti”, ha aggiunto la vicepresidente Malavasi rivolgendo un “pensiero anche ai tanti reggiani coinvolti in crisi o contesti aziendali difficili ed al dovere di tutelare i diritti dei lavoratori”.

Comune e Provincia di Reggio Emilia, confederazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, associazioni partigiane Anpi, Alpi-Apc, Anppia, Istoreco, Comitato ex operai e impiegati delle Reggiane e Comitato democratico e costituzionale sono stati i promotori della commemorazione delle nove vittime dell’eccidio del 1943: Antonio Artioli, Vincenzo Bellocchi, Nello Ferretti, Eugenio Fava, Armando Grisendi, Gino Menozzi, Osvaldo Notari, Domenica Secchi e Angelo Tanzi.