“Dal 2011 il Protocollo sfratti offre una risposta concreta a tutti quei cittadini e quelle famiglie che vivono un problema abitativo – sottolinea Sara Accorsi, consigliera metropolitana delegata alle Politiche per la casa – Con questo rinnovo diamo dunque continuità a una misura di sostegno alla locazione importante, uno strumento concreto nelle mani dei Comuni per poter sostenere inquilini e piccoli proprietari, interrompendo l’effetto di propagazione a “cascata” della crisi economica. Come il Protocollo ha in precedenza recepito, ad esempio, il tema delle contrazioni dei redditi conseguenti all’emergenza Covid-19, così, nel quadro generale odierno, caratterizzato dallo sblocco degli sfratti e dal rincaro delle bollette, sarà importante mantenere un confronto costante tra i firmatari del Protocollo per valutare l’opportunità di introdurre eventuali modifiche, in caso di provvedimenti governativi o iniziative sperimentali con finalità di prevenzione, contrasto e sostegno del disagio abitativo, a valere su risorse europee, statali o regionali”.
Il Protocollo disciplina criteri e modalità di gestione delle risorse stanziate a livello statale e regionale per far fronte a situazioni di disagio abitativo su tutto il territorio metropolitano.
Ai Comuni ad Alta Tensione Abitativa (ATA) e Alto Disagio Abitativo (ADA), sono destinate le risorse del Fondo Nazionale per gli Inquilini morosi incolpevoli, finanziato annualmente da decreti ministeriali, l’ultimo dei quali, Decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 30 luglio 2021, assegna alla Regione Emilia-Romagna oltre 4,3 milioni di euro. Di queste risorse, i Comuni della città metropolitana di Bologna sono destinatari complessivamente di circa 929 mila euro, che gestiscono direttamente e sono così ripartiti: 371 mila al Comune capoluogo e 558 mila ai Comuni dell’area metropolitana classificabili ATA e ADA.
In particolare, i Comuni ATA saranno destinatari del 60% delle risorse: Imola; Casalecchio di Reno; San Lazzaro di Savena; Zola Predosa; Castel Maggiore; Pianoro; Castenaso; Sasso Marconi; Calderara di Reno; Granarolo dell’Emilia; Anzola dell’Emilia.
Il 40% viene dunque assegnato ai Comuni ADA: Valsamoggia; San Giovanni in Persiceto; Castel San Pietro Terme; Budrio; Medicina; Molinella; Ozzano dell’Emilia; Crevalcore; San Pietro in Casale; Monte San Pietro.
Per tutti i Comuni dell’area metropolitana, non annoverabili nella classificazione ATA o ADA, le risorse per il sostegno all’affitto provengono invece dal Fondo regionale per l’Emergenza abitativa, il cui ultimo stanziamento per la Città metropolitana di Bologna (Delibera della Giunta Regionale n. 2365/2019) è di 200 mila euro. La gestione di questi ultimi fondi è affidata ad Acer Bologna.
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