RIMINI – È uno dei simboli della città sin dal Medioevo, porta di ingresso della città per chi arriva dalla via Flaminia. L’Arco d’Augusto, il più antico degli archi romani conservati nell’Italia settentrionale, ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per Rimini, quale varco di accesso sia al centro storico sia al Borgo San Giovanni su cui si affaccia. Eretto nel 27 a.C. per celebrare la figura di Ottaviano Augusto, l’Arco romano sarà al centro di un intervento di valorizzazione, a cura della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini e con il coordinamento dell’Amministrazione comunale.
Con questa nuova operazione di restauro – che arriva a 20 anni dall’ultimo importante intervento di recupero dell’Arco e dell’intera area circostante realizzato nel 2002 – oltre ad intervenire su uno dei monumenti di maggior valore storico e artistico della città, consente di aggiungere un ulteriore tassello al programma di valorizzazione del Borgo di San Giovanni, antico quartiere cittadino che si sviluppa dall’Arco lungo via XX Settembre, oggetto di una serie di interventi che oltre a riqualificare l’asse viario e i percorsi ciclopedonali, stanno permettendo di dare nuova luce ad alcuni luoghi identitari del Borgo, come la Chiesa di San Giovanni Battista, tra le più antiche della città, e l’area del ponte romano del deviatore Ausa.
Il progetto di valorizzazione dell’Arco d’Augusto è finanziato attraverso il “Fondo per la tutela e la valorizzazione degli archi romani” assegnato dal del Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio alla Soprintendenza per una somma di 30mila euro.
L’intervento prevede operazioni di pulitura dell’antica struttura, con la rimozione dei depositi presenti in superficie, la messa in sicurezza e il fissaggio degli elementi strutturali oltre a integrazioni e stuccature conclusive. Il progetto sarà redatto dalla Soprintendenza, incaricata anche di affidare l’appalto per la realizzazione delle opere e di dirigere i lavori, con la supervisione della dottoressa Annalisa Pozzi, responsabile territoriale Archeologo della Soprintendenza. Il settore lavori pubblici del Comune di Rimini affiancherà la Soprintendenza nella progettazione e si occuperà di seguire le fasi di organizzazione del cantiere, anche nell’ottica di garantire l’accessibilità dell’area durante la realizzazione dei lavori.
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