Rimini

Prosegue al Museo della Città “Luigi Tonini” di Rimini FRONTESPIZIO piccola rassegna di libri nuovi

RIMINI – Oggi, giovedì 27 aprile 2017, nella Sala degli Arazzi, ore 17.30, è in programma la presentazione del libro “Storia di madame Aupick, già vedova Baudelaire” di Franca Zanelli Quarantini – (Castelvecchi).

L’autrice converserà con Rosita Copioli, poeta, scrittrice.

Franca Zanelli Quarantini, francesista e traduttrice, ha pubblicato saggi su autori francesi in prevalenza del Sette e Ottocento, come Choderlos de Laclos, l’Abbé Prévost, J.-J. Rousseau, Chateaubriand, Nerval, Flaubert, Baudelaire. Tra le monografie più recenti ricordiamo Sfogliando foreste. La scrittura tra gli alberi in Francia, 1761-1887 (Faenza, Edit Faenza, 1997), e Il testo e l’immagine. Indagine sulle ‘gravures’ d’accompagnamento a ‘Manon Lescaut’, ‘Les Liaisons dangeureuses’, ‘La Nouvelle Héloïse’ (Bologna, CLUEB, 2002). Si è occupata inoltre di scrittura epistolare al femminile (Lettere dall’Europa. Un secolo di corrispondenze al femminile, Palermo, Sellerio, 2004). Accanto a testi di classici francesi, come Stendhal (la Certosa di Parma, Milano, Mondadori, 20012), Victor Hugo (L’ultimo giorno di un condannato, Milano, SE, 1991) , Théophile Gautier (Spirite, Torino, Einaudi, 20062), ha curato e tradotto per la prima volta in Italia le opere teatrali (Teatro, Roma, Aracne, 2012) e gli interventi politici (La Musa barbara. Scritti politici, Milano, Medusa, 2009) di Olympe de Gouges, un’autrice-emblema della Rivoluzione francese. Storia di madame Aupick, già vedova Baudelaire (Roma, Castelvecchi, 2016) è il suo primo romanzo.

Il romanzo

È il 1858. Un anno prima Charles Baudelaire ha pubblicato Les Fleurs du Mal, subendo il noto processo per oltraggio alla morale. La madre, Caroline Aupick, da poco vedova del secondo marito, vive a Honfleur con due domestiche. Per lei e il figlio – che vorrebbe raggiungerla ma non sa staccarsi da Parigi – sono tempi amari, scanditi da incomprensioni reciproche, finché l’incontro con uno strano vecchio che l’ha conosciuta bambina cambia la vita dell’anziana signora. I genitori fuggiti dalla Francia durante la Rivoluzione, l’infanzia a Londra, la povertà, la spedizione in cui il padre perse la vita sono alcuni dei ricordi a lungo rimossi che Caroline recupera dialogando col vecchio. Innestandosi su dati biografici ignoti ai più, questo romanzo fa luce sulla personalità di Madame Aupick – misconosciuta, se non liquidata come ‘insignificante’ da critici e biografi -, esplorandone la complessità, il mistero, le ombre. Quelle ombre cui solo la luce obliqua del romanzo può ridare vita.

FRONTESPIZIO. Piccola rassegna di libri nuovi

Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi. L’etimo della parola Frontespizio (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specere ‘guardare’), evoca l’atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona.

Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all’arte della scrittura. La presenza in sala dell’autore è dunque un’occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l’impalcatura, offre un importante arricchimento di senso.

Quando si diffuse il termine italiano “Frontespizio”, agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un’architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d’ingresso al testo.
Massimo Pulini

www.museicomunalirimini.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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