Piacenza

Profumi e colori del Senegal nelle parole di Anna e Daniela, in viaggio con Kamlalaf

Partite l’8 agosto, rientreranno in Italia lunedì 22

PIACENZA – Dal Senegal arrivano le istantanee di viaggio di Daniela Razzini e Anna Dainelli, che insieme all’associazione Diaspora Yoff stanno visitando il Paese africano nell’ambito del progetto Kamlalaf. Partite l’8 agosto, rientreranno in Italia lunedì 22.

“Come va”? Con bicchierini di the al caramello. Cosí le persone che stiamo incontrando qui ci hanno alleviato la sete e la crisi ipoglicemica del crepuscolo di ieri sera, goduto seduti attorno alla teiera sulla spiaggia, e oggi, nel momento di relax dapprima con uno piú dolce, freschissimo, poi con un the tiepido, intenso ma molto zuccheroso.
Cosí i gesti di estrema generosità ed altruismo di queste persone avvolte in abiti dalle tinte fruttate e dai ghirigori di forme naturali, ed ancora meglio agghindate con sguardi diretti, mani pronte e laboriose, sorrisi. Come quelli urlati e scherzosi dei bambini del quartiere, per cui un bon jour è occasione di risolini, strette di mano, incontri.
Questi piccoli ci osservano, ma senza essere invadenti, lo fanno come un ragazzo studia una materia che lo affascina particolarmente a scuola, lo fanno con uno scintillio negli occhi che li dipinge decisamente brillanti e vivi. E cosí, tra di noi è subito alleanza, è immediatamente condivisione, messa in gioco, crescita.
E con tanti premurosi gesti ci trasmettono una dolcezza molto simile a quella dei loro piccoli caramellati the.
Daniela

Passeggiando per le vie di Dakar è impossibile non fermarsi ad ammirare i fantastici abiti che donne e uomini indossano con raffinatezza ed eleganza. Coloratissimi tessuti dalle sgargianti fantasie animano la città, un universo fatto di intrecci, stampe e ricami che racchiude in sé tante sfumature della tradizione africana.
Per comprendere meglio il significato che hanno avuto questi tessuti nella storia, abbiamo fatto visita al museo nazionale di Dakar. Lì abbiamo potuto osservare il modo e gli strumenti con i quali veniva filato il cotone, le varie tecniche per creare stampe e tinture e svariati esempi di ricami e disegni. Nel passato i costumi avevano un valore simbolico molto forte e ben preciso: a ogni evento o rituale erano associati simboli, maschere e costumi definiti.
Un altro aspetto fondamentale per descrivere la vivacità e la tradizione del posto è la musica. Abbiamo avuto la fortuna di assistere ad alcuni spettacoli musicali, qua a Yoff, venendo a conoscenza di alcuni strumenti tipici della tradizione senegalese. Due uomini hanno intrattenuto il pubblico suonando uno strumento tipico, la kora, dal suono melodico e rilassante. Successivamente un gruppo formato da una decina di musicisti e cantanti ci ha offerto uno spettacolo molto più ritmato e forte, fatto di tamburi e strumenti di percussioni.
La musica è molto coinvolgente e sentita, sia da chi la suona sia da chi l’ascolta; numerosa gente tra il pubblico balla, seguendo perfettamente il ritmo e creando una forte sintonia con i musicisti.
Lo stesso coinvolgimento vale anche per l’abbigliamento: il portamento e l’eleganza della gente crea un forte legame con i loro abiti, dando vita a una danza di colori e fantasie.
Anna”

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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