Dopo l’introduzione di Massimo Cameliani, segretario CUPLA provincia di Ravenna, sono intervenuti la Sindaca Valentina Palli, la Direttrice del Distretto Sanitario Ravenna, Cervia e Russi Roberta Mazzoni e l’architetto dell’AUSL della Romagna Luca Amadesi.
L’investimento, finanziato con 1 milione di euro dal PNRR, prevede la riqualificazione del primo piano della Casa della Salute di Piazza Farini, con la creazione di 20 posti letto e un accesso indipendente. La struttura risponderà alla necessità di assicurare alla popolazione anziana o, più in generale non autosufficiente, l’ampliamento della cosiddetta rete delle «Cure Intermedie»: l’Ospedale di Comunità costituisce, infatti, l’anello di congiunzione tra la degenza ospedaliera e le strutture aventi caratteri di residenzialità permanente come ad esempio le case residenza anziani (CRA) e case-famiglia. Lo scopoè realizzare una salda integrazione tra la rete ospedaliera, da una parte, e la rete dei servizi sociosanitari e sanitari dall’altra, al fine di garantire un’assistenza completa della persona. L’OSCO di Russi avrà una funzione interdistrettuale, al servizio dei cittadini di Russi, ma anche di Ravenna, Faenza e Lugo.
«Per Russi – ha sottolineato la Sindaca Valentina Palli – si tratta di un’opera ad alta valenza strategica, sotto molteplici punti di vista. I lavori sono iniziati a gennaio e, da cronoprogramma, si concluderanno alla fine del 2024. L’obiettivo è far sì che la struttura entri in funzione entro il primo semestre del 2025. Il progetto sarà integrato anche con 3 uffici in comodato d’uso gratuito dedicati ai Servizi sociali comunali, per favorire la sinergia con l’assistenza sanitaria. A fronte di ciò, il Comune si impegna a ristrutturare la pavimentazione dell’area esterna alla Casa della Salute».
Chi potrà accedere all’Ospedale di Comunità? «L’OSCO – ha spiegato Roberta Mazzoni, Direttrice del Distretto Sanitario Ravenna, Cervia e Russi – è una struttura sanitaria di ricovero che fa parte della rete dell’Assistenza territoriale e svolge una funzione intermedia, tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, con la finalità di evitare ricoveri ospedalieri impropri o di favorire dimissioni oprotette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni socio -sanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia e più prossimi al domicilio».
All’OSCO accederanno anziani in dimissione dalla struttura ospedaliera, che richiedono assistenza infermieristica continuativa; pazienti non acuti che necessitano di riattivazione motoria o di supporto riabilitativo/educativo; pazienti in condizione di medio-alta complessità assistenziale, per i quali è necessario un periodo di autoaddestramento prima del ritorno a domicilio, pazienti fragili e/o cronici provenienti dal domicilio per prevenire la riacutizzazione della condizione clinica preesistente. Sono invece esclusi i pazienti che necessitano di assistenza medica continuativa o di una diagnosi, i pazienti neoplastici in trattamento radioterapico, i pazienti con gravi disturbi psichiatrici e/o con dipendenze patologiche.
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