Per un anziano non autosufficiente è molto importante poter accarezzare un cane, spazzolarlo, giocarci con una pallina e poterlo ricompensare con croccantini e tante coccole. Si stabilisce in questo modo un contatto empatico immediato che sollecita quelle competenze cognitive, di abilità e memoria che con l’età avanzata tendono spesso a inaridirsi. La presenza stessa di questi animali addestrati scatena reazioni emotive positive e intense, favorendo il riemergere di ricordi e la disponibilità al dialogo. Persino nel caso di ospiti affetti da Alzheimer nello stadio avanzato, chiusi in sé stessi e ormai quasi immobili, la comunicazione non verbale con un animale (accarezzarlo, sentirne il calore e la morbidezza della pelliccia, sentirsi leccare le mani) procura un senso di sicurezza e di calma, facendoli uscire per un attimo dall’apatia o dalla condizione di ansia.
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