Parma: le nuove piante di viale Villetta, il video che ne ripercorre la storia

121

A breve la piantumazione delle nuove. In primavera il viale sarà contraddistinto dalle verdi teorie delle nuove essenze.

PARMA – In primavera spunteranno le foglie delle nuove piante che saranno collocate a breve lungo viale Villetta, a seguito dell’espianto dei vecchi pioppi cipressini pericolosi e malati.

Lo spiegano in un video, presente al seguente link: https://youtu.be/D0xTTNlWKQY

l’Assessore ai Lavori Pubblici, Michele Alinovi, e l’agronomo Mauro Carboni di Equa Srl, la società incaricata dal Comune per la verifiche fito sanitarie che hanno interessato i vecchi pioppi.

La scelta delle essenza arboree è avvenuta di concerto con la rete Parma Città Verde e prevede la piantumazione lungo i bordi sinistro e destro, prospicienti il viale, di piante di Quercia robur Fastigiata, si tratta di una particolare tipologia di quercia, dalla chioma slanciata e snella che riprende i tratti del cipresso. La scelta è ricaduta su questo tipo di pianta per le sue caratteristiche intrinseche – è tipica della pianura Padana – ed estrinseche – la chioma si addice ad uno spazio che introduce alla sacralità del cimitero.

Un terzo filare di piante, in questo caso, pioppi cipressini, sarà collocato nel lato ovest, quello che dà verso il cimitero, in continuità con la tradizione culturale e storica della città: “ander ai piopp”, in dialetto, indica proprio andare al cimitero.

Come ha rilevato l’assessore Alinovi, la scelta di abbattere i precedenti 115 pioppi cipressini, non è stata fatta a “cuor leggero, ma ha risposto ad una necessità di tutela della sicurezza pubblica e dell’incolumità di chi transita nella zona, dopo che, nella primavera del 2019, diversi vecchi pioppi si erano schiantati al suolo”.

“Da lì – come ha ricordato l’agronomo Mauro Carboniè partita un’indagine sullo stato di salute delle vecchie piante che sono risultate assolutamente inadeguate dal momento che erano state colpite da malattie con problematiche non solo fito sanitarie, ma anche di stabilità e di carattere statico. Erano irrimediabilmente compromesse”