Il prof. Alfredo Chetta, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio nonché Presidente del corso di laurea in Fisioterapia dell’ateneo parmigiano, è il Coordinatore del corso e si avvale, come controparte modenese, della collaborazione del prof. Enrico Clini, titolare dell’insegnamento e della Scuola di Specializzazione MAR a Modena. Il corso è riservato ai fisioterapisti e ha come obiettivo la qualifica specialistica post-laurea di questi professionisti.
«Ai fisioterapisti – spiega il prof. Chetta – non mancano prospettive di inserimento nel mondo del lavoro, ma l’evoluzione del panorama sanitario e la forte esigenza di cure avanzate in ambito respiratorio impongono una qualificazione specialistica che, oggi, è diventata esigenza stretta anche per la nostra specialità pneumologica».
Il piano ministeriale di riordino e indirizzo della riabilitazione nazionale, rilasciato nel 2011, prevede l’assunzione di responsabilità di cura e di competenze specialistiche non necessariamente o non più solo riservate ai colleghi della fisiatria, ma allargate a “chi sa fare e vuole fare” qualificandosi come esperto competente.
«E’ quindi assolutamente necessario promuovere e radicare questa cultura fra gli stessi specialisti pneumologi – aggiunge il prof. Clini – partendo dalle competenze di fisiopatologia respiratoria e di clinica delle malattie dell’apparato respiratorio, che devono diventare patrimonio di formazione ed esperienza del professionista adibito alla erogazione delle cure riabilitative».
Il corso può vantare sulla collaborazione virtuosa di due poli accademici di eccellenza nella nostra regione e si articola in due semestri di lezioni teoriche e di tirocini pratici che si svolgeranno nelle due sedi accademiche. Alcune strutture esperte nella erogazione di servizi e attività di riabilitazione respiratoria saranno coinvolte come centri di tutoraggio sul campo; fra questi l’Ospedale Privato Accreditato Villa Pineta di Gaiato (MO) che da anni opera nel settore specifico della riabilitazione specialistica e funge da struttura di formazione collegata all’ateneo di Modena-Reggio Emilia.
«L’obiettivo è dunque quello – conclude Chetta – di promuovere cultura e formazione per una forte qualificazione dei fisioterapisti nel nostro paese. Da questo punto di vista ancora limitate sono le esperienze nel nostro paese e, per le esigenze attuali di carattere epidemiologico specialistico e strategico in ospedali e territorio, appare necessario fare un passo in avanti come accade da tempo in altri paesi europei».
L’auspicio è che questi sforzi condivisi fra medici specialisti e fisioterapisti della nuova generazione pongano le basi per la creazione di nuovi professionisti con competenze e una autonomia diffusamente spendibile in ambito sanitario, soprattutto nei reparti dei nosocomi (pneumologia, cardiologia, terapie intensive, lungodegenze mediche e medicine) dove elevata è la richiesta di aiuto e di cura riabilitativa per i pazienti, anche nel corso delle fasi acute di malattia.
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