Modena

Palazzo Solmi: il rinnovo dalle corti al sottotetto

Salone delle Feste di Palazzo Solmi

Cortili attrezzati per eventi all’aperto, un nuovo collegamento tra i piani, logge chiuse al piano nobile, scale riconfigurate per il sottotetto e pavimentazioni in cotto

MODENA – Al piano terra, nella corte esterna centrale è prevista una pavimentazione in cotto posta a lisca di pesce delimitata da passatoie in pietra calcarea. Anche la corte cinquecentesca sarà pavimentata con mattoni in cotto posati “di coltello” a spina di pesce, con riquadro ai quattro lati e con al centro un pozzo in pietra d’Istria. Entrambe le corti inoltre verranno attrezzate con impianti elettrici, di illuminazione e idrici, in modo da consentirne l’uso per eventi all’aperto (ad esempio, concerti o mostre). Negli accessi su via Emilia e via Carteria saranno installati cancelli: a due ante scorrevoli sulla prima e a due ante apribili verso l’esterno sulla seconda, con una porzione in lamiera cieca e una in barre di ferro sagomate. Due dei locali attualmente destinati a depositi o cantine, nel lato del sottoportico di passaggio tra i cortili, saranno trasformati in ambienti di ingresso per la nuova scala, realizzata con struttura in acciaio, e per il nuovo ascensore, che conducono ai piani primo e nobile: la prima, di più stretto uso per la sede della società del Sandrone e per gli spazi espositivi; il secondo, collegato al loggiato di ingresso dallo scalone monumentale, di uso comune a tutti.

Nel piano primo in corrispondenza dei sistemi di risalita sono stati posizionati anche i blocchi bagno per gli utenti, con antibagno condiviso. Gli spazi saranno dedicati all’attività associativa della società del Sandrone e vi sarà realizzata la cucina di servizio per il circolo ricreativo.

Al piano nobile, dalle logge della corte cinquecentesca si raggiungono gli spazi espositivi retrostanti ai servizi comuni, agli ingressi scale e ascensore, oltre che, con una scala interna e un impianto meccanizzato, al piano superiore. In tali locali di passaggio è quindi previsto un sistema di protezione climatica a vetrate, con sottili infissi in acciaio color bronzo e vetro, e strutture di fissaggio indipendente rispetto alle colonnine, ai fregi e alle lunette della volta.

Nel “Camerino degli specchi” saranno ricollocati gli apparati decorativi con boiseries e specchi e verrà restaurata la specchiera del camino rimasto sul posto. Nel lato est del Salone delle feste si passerà agli uffici, ai servizi e alla scala di accesso esclusiva del Consorzio Festival Filosofia, oltre alla scala di salita al piano sottotetto dove si prevedono gli spazi dedicati agli impianti e ad ambienti che potranno ospitare altre attività, raggiungibili attraverso due scale interne al fine di consentirne il completo utilizzo. In particolare, è stata riconfigurata la scala precedente ed è stato proposto l’inserimento nello stesso vano di un piccolo ascensore di risalita, e anche l’altra scala interna è stata riconfigurata per migliorare la fruibilità della zona disimpegno del piano nobile.

In tutti i piani, a testimonianza del tipo di pavimentazioni preesistenti, è prevista la posa di mattonelle in cotto fatte a mano nei diversi formati di riferimento, così come nei gradini dello scalone. L’impianto di raffrescamento e riscaldamento verrà completato e adeguato alle normative più recenti secondo lo schema già utilizzato con distribuzione sottopavimento e sottotraccia alle pareti. Le pareti verranno tinteggiate con colori a calce secondo le cromie, le riquadrature e le decorazioni rilevate nel corso di ricerche stratigrafiche effettuate. Saranno conservati gli infissi esterni (già recuperati) e interni (alcuni già restaurati e diversi sostituiti). Tutte le nuove partizioni murarie interne verranno realizzate con una soluzione che evidenzia il distacco dai soffitti dei locali per sottolineare il nuovo inserimento.

È invece rinviato a un successivo intervento il restauro degli elementi decorativi plastici o pittorici presenti in molte sale e il ripristino filologico di cornici in gesso ammalorate o distrutte.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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