Oggi a Wunderkammer – Memoria e ricordo, quando un albero segna la storia di una nazione

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Mark Bays (Oklahoma, USA): “Nel momento in cui siete colti da una tragedia, dovete andare avanti, così come Oklahoma City ha fatto dopo l’attentato”

FERRARA – Prendersi cura di un albero, fino a farlo diventare luogo di memoria. È l’emozionate storia raccontata da Mark Bays oggi a Wunderkammer, per il primo appuntamento di Pagine Verdi, ciclo di incontri di cultura ambientale organizzato da Nuova Linfa e Basso Profilo. Bays, coordinatore dell’Urban Forestry South – Dipartimento di agricoltura dell’Oklahoma, Stati Uniti, fu l’uomo che salvò l’olmo carbonizzato dalle macerie causate dall’attentato che il 19 aprile 1995 sconvolse l’America e che ne divenne simbolo monumentale di una nazione ferita. L’attentato, infatti, distrusse un palazzo federale nel centro di Oklahoma City e fu il più grave atto terroristico mai compiuto negli Stati Uniti, almeno fino alla strage alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. In quell’occasione, persero la vita 168 persone e altre 672 rimasero ferite.

Mark Bays, nel raccontare il processo che ha reso l’albero simbolo di ricordo e rinascita, ha inizialmente raccontato il progetto memoriale per rendere il ‘Survivor Tree’ un monumento, al contempo prendendosi cura dell’albero. “Da subito l’albero divenne simbolo di rinascita – racconta Mark Bays, ospite a Wunderkammer – tanto che già subito dopo l’attentato guardie forestali ed esperti da tutta l’Oklahoma vennero in soccorso, gratuitamente, per portare il proprio contributo al suo salvataggio”. Lo potarono, lo curarono, venne ripiantumato e accudito, realizzando al contempo un progetto importante alla memoria. Vicino infatti ci sono due porte (una, all’inizio del percorso, segna le ore 9.01, l’altra dalla parte opposta, le 9.03), e in mezzo – a segnare le 9.02, momento dello scoppio della bomba dell’attentato – è stato realizzato uno specchio d’acqua dove le persone possono riflettersi, riflettere sulla tragedia, ma anche sulle proprie, di tragedie, per capire l’impatto su ognuno. “Il progetto sta a significare che nel momento in cui si è colti da una tragedia – spiega Mark Bays -, bisogna andare avanti, così come Oklahoma City ha fatto allora. Era una splendida mattina di primavera, com’è oggi qui a Ferrara, e nessuno si immaginava una cosa simile”.

Fin da subito la gente trovò nell’olmo il luogo in cui ritrovarsi, per andare avanti. Anche il processo verso l’autore del reato fu seguito alla radio, ai piedi dell’albero. Da allora, tutte le occasioni pubbliche vengono svolte sotto l’albero ‘sopravvissuto’, e Mark Bays, tutte le primavere, raccoglie i semi dell’albero per dare vita a delle piccole piantine di olmo, che dona ai sopravvissuti all’attentato, o ai parenti delle vittime.

Altri ospiti di caratura internazionale attivi nell’ambito della cultura ambientale verranno prossimamente a Ferrara per confrontarsi su pagine fatte d’inchiostro, clorofilla e bit. Pagine verdi continua il 21 giugno con l’entomologo e giornalista Claudio Venturelli, per una riflessione sull’ecosistema cittadino e sulle molteplici forme di vita che vi convivono. Concluderà il ciclo, l’11 ottobre, Giovanni Morelli, agronomo e arboricoltore appassionato, operatore naturalistico culturale regionale del CAI, conferenziere a livello internazionale, esperto di alberi monumentali e di architettura arborea.

‘SURVIVOR TREE’, COSA VUOL DIRE AVERE CURA DI UN ALBERO E TRASFORMARLO IN MONUMENTO ALLA MEMORIA

Mark Bays (Oklahoma, USA): “Nel momento in cui siete colti da una tragedia, dovete andare avanti, così come Oklahoma City ha fatto dopo l’attentato”

PAGINE VERDI
Inchiostro, clorofilla e bit
Cultura ambientale oggi a Wunderkammer
(Palazzo Savonuzzi via Darsena 57)