Salute

Nota del Sindacato Nazionale Infermieri Nursing Up del 6 giugno 2022

De Palma: «Il famoso Decreto dei Super Oss nelle Regione Veneto è praticamente realtà»

ROMA  – Il Governo della Regione Veneto non si è fermato. Il Decreto dei Super Oss, che presto saranno formati e instradati dagli infermieri, come per stendere un velo di pudore sul fatto che poi saranno chiamati a svolgere alcune delicate attività afferenti alla prassi  infermieristica, è un’amara realtà.

Potremmo dire tante cose, ma vorrei partire, esordisce così Antonio De Palma Presidente Nazionale del Nursing Up, da ciò che si legge sulla stampa corrente, e quindi  del volo pindarico dell’assessore Manuela Lanzarin, che sostiene che questi “nuovi OSS” non andranno affatto a sostituire gli infermieri.

Sono onestamente molto discutibili le sue parole, dal momento che, di fatto, a questi OSS verranno attribuite presto competenze che nella prassi quotidiana vengono garantite da professionisti infermieri, che operano in forza di uno specifico percorso di studi universitario, curricula che, senza meno,  gli OSS non hanno alle loro spalle.

Per come la vediamo noi, la realtà è amara e indigesta come la peggiore delle medicine: si sta solo cercando di tappare la falla enorme della carenza strutturale di infermieri giunta pericolosamente all’apice. Ma così di certo non si risolve il problema, perché ancora una volta la debole toppa reggerà poco, e il buco continuerà inesorabilmente ad allargarsi.

È questo il modo corretto di affrontare le nuove sfide e le nuove emergenze sanitarie che si porranno  davanti a noi? Stiamo parlando di ostacoli che rischiano di diventare insormontabili.

Non contano davvero nulla le rinnovate esigenze della sanità territoriale legate al nuovo PNRR Missione 6?

Non conta davvero nulla che, per coprire il fabbisogno immediato di una popolazione destinata sempre più all’invecchiamento e alle patologie che ne conseguono, occorrono, di fatto, le qualità di professionisti preparati, forti di un solido percorso di studi? 

Io direi che non abbiamo bisogno, con tutto il rispetto, di operatori “improvvisati” a svolgere funzioni che non gli competono.

Se gli infermieri di fatto non ci sono, e in Italia ne mancano 80mila, il problema certo non si risolve creando figure che svolgono attività surrogatorie di quelle che la prassi attribuisce agli infermieri, come la terapia iniettiva, il controllo delle infusioni ecc. 

Qualsiasi eventuale surroga, anche se limitata a specifiche attività, presuppone, alla base, il necessario livello di conoscenze e competenze atte a sostenerne la relativa assunzione di responsabilità.

Tutto questo è gravissimo, dice ancora De PalmaDove siamo finiti?

La salute degli italiani non è uno scherzo. Non siamo in un ristorante dove tu scegli di pagare 10 euro per 6 portate, consapevole di mangiare pesce congelato che sa di acqua e poco più, oppure un dolce al cioccolato che di cioccolato vero non ne ha affatto.

Qui siamo nel mondo della sanità, e un Paese civile dovrebbe fare in modo che la cura della salute dei suoi cittadini sia al primo posto.

Applicando lo stesso principio della surroga universale, noi ci chiediamo cosa succederebbe, per assurdo, se un giorno dessimo agli OSS alcune competenze tipiche dei medici, facendogli frequentare un corsetto di 400 ore. Come reagirebbero i sindacati e gli Ordini dei medici italiani secondo voi?

A nostro avviso manca palesemente la volontà di cambiare le cose in positivo, e quindi di far guarire “con le giuste medicine” una sanità malata cronica agendo sull’unica leva possibile, e cioè aumentando il numero dei professionisti infermieri, quelli che mancano, per agire positivamente sulla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.

Voi affidereste un vostro congiunto ad un operatore che molti già chiamano “una specie di infermiere”,  ma che di fatto, e con tutto il rispetto, non è un infermiere?

Vanno individuati, finalmente, i percorsi idonei per integrare le professionalità che mancano all’appello e non è assolutamente accettabile immaginare di risolvere una carenza strutturale, che ha toccato l’acme della gravità, con piani di azione che fanno acqua da tutte le parti.

Quando qualcuno asserisce che questa nuova figura dell’OSS sarà riconosciuta dall’Aran, ha forse dimenticato che senza la necessaria condivisione delle organizzazioni sindacali, l’Aran non potrà dare il via a nessun riconoscimento di nuovi inquadramenti contrattuali, e che allo stato dell’arte, almeno per quello che a noi consta, ai sindacati che siedono al tavolo negoziale nazionale non è stata ancora data contezza “su una eventuale ipotesi di specifico riconoscimento di questa particolare tipologia di OSS generata dalla Regione Veneto”. 

I contratti nazionali, nel nostro Paese, vengono “concordati” tra datore di lavoro ed Organizzazioni Sindacali, sempre che queste ultime siano d’accordo, e si applicano in tutte le Regioni e non solo nel Veneto.

Peraltro, ci fa specie che questa ipotesi arrivi nel pieno di una trattativa contrattuale delicatissima, dove sindacati come il nostro battagliano da mesi affinché infermieri con tanto di percorso di laurea ottengano quella valorizzazione che attendono da tempo.

La domanda che allora torna preponderante è la seguente: è meglio riconoscere e valorizzare gli infermieri che ci sono, creando una condizione contrattuale di appetibilità per i giovani verso la professione, oppure prevedere figure che, pagate di meno possano surrogare questi ultimi in alcune specifiche attività ?

La speranza è che altre Regioni non seguano l’esempio del Veneto. È una questione di responsabilità verso i cittadini, che meritano una sanità gestita da professionisti che occupino posizioni consone al loro percorso di studi, livello di responsabilità ed esperienza. Serve realizzare un mosaico armonico e coerente, e non un puzzle impasticciato, che sotto il profilo qualitativo non vedrà mai la giusta forma e colore», chiosa De Palma.

Condividi
Pubblicato da
Roberto Di Biase

Articoli recenti

Torna al Teatro Binario di Cotignola la rassegna Sipario 13

Sei spettacoli, da gennaio ad aprile: modi diversi di vedere e raccontare il mondo, per…

4 ore fa

ANY OTHER: sold out la data a Milano del tour di presentazione del nuovo album

Nuova data milanese l'8 marzo allo Spazio Teatro 89. Il 23 febbraio a Piacenza, il…

5 ore fa

«Insieme per ritrovare l’equilibrio»: come ridurre ansia, depressione e stress

Dal 13 febbraio al 9 aprile, alla Biblioteca Comunale di Russi, 9 incontri gratuiti, a…

5 ore fa

Spettacolo di danza “La Bella Addormentata” Il 2 febbraio 2024 al Teatro Nuovo di Ferrara

FEBBRAIO - Il 2 febbraio la Compagnia Théâtre Classique porterà in scena la storia de…

5 ore fa

Intervento di ripristino sulla frana di via Santa Lucia, al via i lavori da lunedì 29 gennaio

CESENA - Da lunedì 29 gennaio la ditta Ipogeo di Belluno inizierà i lavori di…

6 ore fa

Parma si candida a Capitale Europea dei Giovani 2027: in programma oltre 100 eventi sui temi di attualità

Il programma è stato elaborato attraverso un importante coinvolgimento di enti locali e nazionali, che…

7 ore fa

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy

SOCIAL: Facebook - Twitter