ROMA – «Prima l’approvazione della Delibera della Regione Veneto che consente agli Oss, con un semplice corso di 300 ore, di sostituire gli infermieri in tante attività professionali, senza averne le opportune competenze. Poi, un nuovo duro colpo, su quale, con un recente comunicato, abbiamo già espresso la nostra ferma opposizione, quello dell’accordo tra il Ministro Speranza e il nuovo Presidente delle Regioni Fedriga, che sembrerebbe cosa fatta, il condizionale è ancora d’obbligo, che consentirebbe addirittura ai biologi, con un protocollo d’intesa e previo corso FAD, così ad altre professioni che afferiscono alle Federazioni degli Ordini delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, di effettuare le somministrazioni. Cosa sta succedendo? Il tempo passa inesorabilmente e non abbiamo ancora notizie certe in merito. La Federazione ci faccia sapere adesso di come intende intervenire per arginare questi fatti gravissimi.
Siamo di fronte al perpetrarsi di azioni estremamente lesive, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, non solo nei confronti della professione infermieristica, che si vede ulteriormente svilita, come se non avessimo ricevuto già abbastanza batoste, da questi provvedimenti che non tengono, ancora una volta, in assoluta considerazione, la nostra esperienza, la qualità delle nostre funzioni. In ballo ci sono le conoscenze e le competenze che caratterizzano la nostra formazione, negli anni che ci conducono alla laurea, di pari passo con un costante e duro tirocinio sul campo. Ci chiediamo, legittimamente, cosa ne sarà a lungo andare della già minata efficienza del nostro servizio sanitario. Possibile che nessuno pensi che questo pericoloso “andazzo” si riverserà come l’ennesimo colpo di mannaia sulle sicurezze dei nostri cittadini e soprattutto dei nostri malati, quelli più fragili? Come si può solo immaginare di auspicare la parola crescita, nel nostro SSN, se, quello che si sta delineando è come un puzzle dove i pezzi sono tutti messi nel posto sbagliato, per non dire al contrario?»
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Attendiamo con trepidazione di capire come la FNOPI intenda agire: sono loro che devono muoversi prima di ogni altro, come ente sussidiario dello Stato.
E’ arrivato il momento, in un frangente così difficile, che la Federazione metta a frutto in modo concreto la propria posizione, e che si adoperi, a dovere, utilizzando i propri canali relazionali con Governo e Regioni. E soprattutto la FNOPI assuma una posizione ufficiale. Lo faccia per gli infermieri italiani e per i nostri cittadini».
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