Nota del Popolo della famiglia del 19 febbraio 2022

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Feti abortiti e resti umani abbandonati in un capannone nella z.i. di Granarolo Emilia

BOLOGNA – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marco Dall’Olio Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia:

Il Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia Marco Dall’Olio, sui fatti accaduti in settimana a Granarolo Emilia, interpella il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, affinché dia tempestivamente risposte e chiarimenti ai fatti accaduti.

Lo deve ai cittadini di Granarolo Emilia e ai bolognesi, per lo sgomento che un tale episodio ha loro provocato, lo può fare: verificando la regolarità dei protocolli adottati negli ospedali pubblici e privati, le modalità di aggiudicazione delle gare d’appalto e delle subforniture; non può essere possibile che ad accorgersi di quanto accaduto, sia un ragazzo sinti durante lo sgombero di rottami in un capannone.

È configurabile l’ipotesi di reato per smaltimento illegale di rifiuti biologici e ci auguriamo che le Forze dell’ordine e la Procura possano al più presto individuare i responsabili.

Non può non far riflettere la scia infinita di dolore che la pratica dell’aborto chirurgico procura in questo paese che, anche con questo orribile episodio, ne evidenzia la tragicità.

Il Popolo della Famiglia conclude Dall’Olio, da sempre in prima linea per la difesa della vita, delle madri e delle famiglie, nel ribadire la sua contrarietà all’aborto, vigilerà sull’operato della Regione Emilia-Romagna, manifestando come in questo caso, il proprio dissenso ogni volta che la vita verrà violata.