Nasce il giardino outdoor del polo museale della Città: al via i lavori

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palazzo del municipio RiminiRIMINI – Hanno preso avvio oggi, lunedì 16 novembre, i lavori per la realizzazione del Giardino del Museo, progetto finanziato nell’ambito del Museo Internazionale Federico Fellini e destinato a trasformare lo spazio tra piazzetta San Martino e il retro dei Palazzi dell’Arengo e Podestà. Uno spazio verde nel cuore del centro storico che diventerà luogo d’arte e cultura. Rappresenterà l’outdoor del Part e il punto di incontro del Museo Fellini attraverso i suoi tre assi – Castel Sismondo, cinema Fulgor/Palazzo Valloni oltre a tutta la parte outdoor che si sviluppa tra i due luoghi, la ‘piazza dei sogni’- e il Part, il museo d’arte moderna e contemporanea ospitato nei palazzi trecenteschi che si affacciano su Piazza Cavour, inaugurato a settembre.

Grazie a questo intervento il giardino potrà ospitare eventi temporanei come proiezioni, conferenze, iniziative culturali e diventerà estensione esterna del Part, con la possibilità di allestimenti permanenti e temporanei.

Il progetto, che completa la valorizzazione dei Palazzi dell’Arengo e Podestà, prende spunto dalla antica divisione planimetrica del forno che sorgeva in quell’area fino agli inizi del Novanta. Saranno quindi ricreate delle ‘stanze naturali’ espositive, che ospiteranno opere d’arte in esterno, attraverso “pareti verdi”. Le vegetazioni perenni restituiranno al visitatore, stanza per stanza e passo dopo passo, esperienze sensoriali eterogenee, atmosfere uniche e diverse durante le fasi dell’anno. Il giardino ospiterà una vasca d’acqua, posizionata sull’asse centrale, e che dividerà simbolicamente lo spazio del Podestà da quello dell’Arengo. La nuova illuminazione enfatizzerà l’architettura del progetto ed è stata studiata per esaltare elementi particolari, dall’impianto arboreo alle opere scultoree esposte.

Per la realizzazione del progetto, nell’ambito del completamento del PART e del polo museale, il Comune di Rimini ha ottenuto un finanziamento del MIBACT di 1.500.000 euro e della Regione Emilia Romagna di altri 1.500.000 euro.