Monaco aggredito, Muzzarelli: “Ha ripreso attività”

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Annuncio del sindaco rispondendo a un’interrogazione di Santoro (Idea-Pl)

Comune di ModenaMODENA – Padre Giovanni Malaguti, aggredito il 16 luglio davanti al monastero dei monaci Benedettini in San Pietro, “ha ripreso la sua attività e proseguirà la sua preziosa opera al servizio della comunità”. Lo ha annunciato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli oggi, giovedì 22 settembre, in Consiglio comunale rispondendo a un’interrogazione di Maria Luigia Santoro (Idea-Popolari Liberali) sul silenzio delle istituzioni per “un episodio grave di aggressione a un monaco”.

Il sindaco ha spiegato di aver incontrato personalmente nei giorni scorsi padre Giovanni, portandogli la solidarietà di Giunta e Consiglio comunale, e ha ricostruito le vicende: l’aggressione mentre era intento a scaricare un pulmino di generi vari della Caritas da parte di un cittadino italiano e modenese quarantenne, da tempo assistito dal Sert; la decisione di non sporgere denuncia subito, ma di farlo solo in seguito a una visita al pronto soccorso, con una prognosi superiore a trenta giorni; le rassicurazioni delle autorità (in particolare, il prefetto Michele di Bari) che su richiesta dello stesso sindaco, fin da subito, hanno escluso qualsiasi matrice terroristica, etnica o religiosa dell’accaduto facendo venir meno il timore, quindi, “di un collegamento diretto o indiretto con altri drammatici fatti del periodo”.

“Ciò non toglie – ha aggiunto Muzzarelli – che l’aggressione a padre Giovanni vada condannata senza se e senza ma, e l’occasione, di cui ringrazio la consigliera Santoro, mi consente di rivolgere a lui e a tutti i volontari e, mi sia permesso, anche ai dipendenti pubblici, che nella loro meritoria opera di aiuto ai più deboli si espongono ogni giorno anche a proteste e reazioni inconsulte, il ringraziamento e la vicinanza della comunità modenese”.

Nella ricostruzione delle vicende il sindaco ha ricordato come Procura della Repubblica e Carabinieri abbiano identificato e assicurato alla giustizia l’aggressore con la Procuratrice Musti (“la ringrazio assieme all’Arma per la rapidità della risposta e la chiarezza delle informazioni”) che ha espresso il dubbio che al momento del folle gesto l’aggressore non fosse in grado di intendere e di volere.

Nella replica, la consigliera Santoro si è detta “contenta che il sindaco sia stato vicino a padre Giovanni anche a nome di tutto il Consiglio”, sottolineando poi “di non aver indicato alcuna nazionalità dell’aggressore nell’interrogazione e che, sia che padre Giovanni stesse scaricando o distribuendo viveri, la sostanza non cambia: era comunque impegnato nella distribuzione dei pasti”.