In “Disconnect”, diretto dal documentarista Henry Rubin, si incrociano quattro storie ognuna delle quali è rappresentativa degli effetti che può avere un uso pervasivo, acritico e anche ingenuo della rete: l’adolescente, orfano di madre, che fa il bullo su facebook tormentando un compagno di classe senza che il padre, ex poliziotto ed esperto di crimini informatici, riesca a intervenire; l’avvocato che non riesce mai a staccarsi dal telefono e non sia accorge di quello che accade alla sua famiglia; un coppia colpita dalla morte del figlio che non comunica più mentre la moglie cerca conforto con uno sconosciuto on line; una conduttrice televisiva che per emergere sfrutta un ragazzino che si vende sulle videochat hard.
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