“Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli” grande successo a San Clemente

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SAN CLEMENTE (RN) – Grande successo di pubblico venerdì sera al Teatro “Giustiniano Villa”, a Sant’Andrea in Casale (frazione di San Clemente), dove l’Amministrazione Comunale assieme alla Biblioteca Civica “Giuseppe Tasini” ha ospitato Marco Termenana autore del libro “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli“.

L’evento era stato voluto con forte determinazione sia dalla Sindaca Mirna Cecchini che dall’Assessora alla Cultura Stefania Tordi per aggregare la cittadinanza ed il mondo della scuola intorno ai temi trattati ed era già stato ben annunciato dalla stampa locale.

Ha introdotto il giornalista Marco Valeriani e moderato la professoressa Nunzia Pasturi docente delle scuole medie.

 Marco Termenana ha raccontato subito con estrema semplicità i momenti terribili che seguirono in famiglia al suicidio del figlio Giuseppe e questo ha permesso di entrare velocemente in sintonia con le ragazze ed i ragazzi delle scuole medie presenti in sala e creare empatia con gli adulti.

 Giova precisare che il libro racconta il (mal) vivere di chi si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo perché la storia di Giuseppe – che si svolge a Milano – è anche la storia di Noemi, alter ego femminile, figure entrambe immerse in un mortale isolamento, al secolo hikikomori, e per questo, in una notte di marzo 2014, decidono di farla finita.

Ricordiamo che hikikomori è un termine giapponese e letteralmente significa “stare in disparte”: in sostanza, si tratta di una malattia mentale consistente nella scelta di rifuggire dalla vita sociale e familiare e colpisce soprattutto i ragazzi giovani. Dopo l’isolamento generale imposto dalle autorità sanitarie per contrastare la pandemia, il fenomeno poi ha raggiunto dei livelli davvero esponenziali.

Significativa singolarità di questo evento è che i ragazzi non solo hanno voluto leggere alcuni brani del libro scelti da loro a scuola, tra cui la lettera lasciata da Giuseppe ai genitori, ma, stimolati dalle letture realizzate con la guida della professoressa Pasturi precedentemente, hanno voluto leggere alcuni pensieri che hanno scritto loro proprio a seguito delle emozioni vissute con tali letture.

“Trovo molto bello questo modo di fare scuola – ha dichiarato la Sindaca Mirna Cecchini al momento del saluto finalee trovo davvero centrata l’opportunità che viene offerta agli studenti di reagire in modo interattivo alle letture che i docenti propongono loro”. “Per quanto mi riguarda – ha invece evidenziato l’Assessora alla Cultura, Stefania Tordi – sono rimasta colpita molto positivamente dal fatto che il pubblico in sala non ha mai neanche mosso la testa ed ha ascoltato in religioso silenzio sia l’autore e sia i ragazzi”.

“Mi ha fatto molto piacere parlare con i ragazzi, che ho visto attenti e sensibili a quello che avevo da dire – ha affermato l’autore. – Girando per le scuole, ho avuto modo di notare che sono sempre molto reattivi alla triste storia di mio figlio, nel quale, per certi versi, a volte si immedesimano. Questa volta, però, ho avuto l’impressione che l’attenzione fosse più alta. La Professoressa Pasturi li ha preparati nel modo giusto. Mi sono addirittura commosso quando l’ultima ragazza ha letto: ‘ciao Noemi, come stai? Vieni, Ti aspettiamo!’. Ad ogni modo, già ero contento di poter portare di persona la mia testimonianza a San Clemente perché, come racconto sempre, ho scritto solo per commemorare Giuseppe, ma se la storia gira e aiuta a riflettere, riesco a dare un senso alla stupida ed inutile morte di mio figlio. Da questo evento, però, davvero me ne ritorno soddisfatto perché sento di aver dato qualcosa alla cittadinanza, giovane ed adulta che sia. È chiaro che più si parla di hikikomori e di disagio giovanile dovuto ad un’identità di genere indefinita e meglio è.”

Info: comunicazionesanclemente@gmail.com

VENERDÌ 17 FEBBRAIO SERATA STORICA AL TEATRO GIUSTINIANO VILLA DI SANT’ANDREA IN CASALE (SAN CLEMENTE, RIMINI)

“MIO FIGLIO. L’AMORE CHE NON HO FATTO IN TEMPO A DIRGLI”

DI MARCO TERMENANA: UN LIBRO TRA APPLAUSI, DOMANDE E NUOVI GIOVANI SCRITTORI

 Davvero una lettura che può stimolarci per i nostri figli difficili?