La delibera sottoposta all’approvazione del Consiglio nasce da una proposta del Sindaco, raccogliendo anche diverse sollecitazioni, a partire da quella dell’Associazione “Sarà”. L’obiettivo è quello di dare un segnale di vicinanza e solidarietà ad uno studente dell’università di Bologna – che vede centinaia di ragazzi di tantissime nazionalità anche nel campus di Rimini – “divenuto un simbolo della lotta universale contro la privazione dell’insopprimibile diritto alla libertà individuale, la violazione dei diritti umani e l’arbitrio nell’imporre una immotivata e ingiusta carcerazione” si legge nelle motivazioni della proposta. Perché “Rimini, città decorata della medaglia d’oro al valore civile, si riconosce nei valori della pace, del rifiuto di ogni violenza e costrizione individuale e collettiva e, quindi, considera ogni persona sottoposta a privazione di libertà un suo concittadino”.
Era il 7 febbraio 2020 quando Patrick Zaki fu stato arrestato all’aeroporto del Cairo, mentre stava tornando a casa per un breve periodo di pausa prima di iniziare il secondo semestre di studi all’Università di Bologna. Da allora Patrick Zaki è in stato di fermo e continua ad aspettare, tra ripetuti rinvii, l’esito della sentenza.
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