Maltempo. Danni al patrimonio culturale, prime ricognizioni della Regione a Bologna e in Romagna

36

Smottamenti in parchi e giardini storici, la situazione più critica a Faenza

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – La Regione Emilia-Romagna è al lavoro per la ricognizione sui danni al patrimonio culturale che si sono verificati a seguito degli eventi che hanno colpito la Regione, e in particolare Bologna e la Romagna, con le alluvioni a partire dal 2 maggio.

È prematura una valutazione complessiva dei danni che interessano Musei, Biblioteche, Archivi, Case di Illustri, Monumenti e Siti archeologici. Ma, a una prima ricognizione, sono numerosi e diffusi i contesti che destano preoccupazione e su cui sarà necessario intervenire, dopo la priorità per l’incolumità e la messa al sicuro della popolazione colpita.

Il dissesto idrogeologico ha causato la perdita di importanti alberature nei parchi e giardini storici.
A Bologna, nei Giardini di Villa Spada si registrano danni a causa di una frana, mentre la biblioteca è chiusa già da alcuni giorni per lo stesso motivo.

Sempre a Bologna si registrano danni al Museo Medievale dove si è allagato il piano interrato, attualmente interessato da operazioni di aspirazione dell’acqua, senza comunque danni alle opere.

In Romagna i danni sono riferiti alle frane, sradicamenti, inondazioni e allagamenti in corso.

In Appennino molti e significativi i danni a parchi e giardini storici. Gravi danni a Casola Valsenio (Ra), presso il Giardino del Cardello – Casa Oriani dove è tracimato il laghetto, si registrano smottamenti e sradicamento di alberi, così come a Brisighella (Ra) presso il Giardino di Villa Ginanni Fantuzzi.

Mentre a Tredozio (FC), il Giardino di Palazzo Fantini è minacciato da numerose frane e smottamenti nella zona. Il palazzo ha subito allagamenti alle cantine e infiltrazione di acqua dai tetti. Torre Fantini è colpita da una frana di piccola entità.

La situazione più critica si registra a Faenza dove il Museo Guerrino Tramonti ha subito gravi danni all’edificio, con allagamento del deposito seminterrato – che consta di 1.800 opere fra ceramiche e tele –completamente sommerso, mentre il Museo si è allagato fino a quota 30 cm causando molti danni.

Il MIC-Museo Internazionale della Ceramica in Faenza si è reso disponibile per dare ospitalità al patrimonio ceramico danneggiato del Museo Tramonti presso gli spazi dei propri laboratori di restauro. Danni anche al Museo Zauli, allagato al piano terra e nella cantina dove si conservano le argille di Carlo Zauli, oltre al giardino con le sculture, sommerso come la via antistante (ricordiamo che ai rimi di maggio fu inondato il deposito della Bottega Gatti).

Nella Biblioteca Manfrediana, l’acqua ha raggiunto un metro di altezza. Acqua nella Chiesa di san Francesco.

Sempre nel Ravennate, a Lugo, l’Archivio Fotografico di Lugo è andato sott’acqua con parziale pregiudizio per i beni fotografici. Purtroppo, l’acqua ha raggiunto in modo pesante anche il Teatro Rossini con danni consistenti che andranno accertati.

A Classe, Il Museo di Classis è stato temporaneamente attrezzato come hub per accogliere la popolazione sfollata dalle case a ridosso del rivale dei Fiumi Uniti, alla confluenza di Ronco e montone.

A Bagnacavallo, nella prima ondata di inizio maggio, il Museo delle Cappuccine aveva registrato l’allagamento del deposito con il danneggiamento di sei affreschi.

Apprensione anche per la situazione a Cesena dove si sono registrate infiltrazioni in Biblioteca Malatestiana, mentre presso l’Abbazia di S. Maria del Monte si è registrato un grave crollo e la situazione desta molta preoccupazione.

Criticità importanti anche a Gambettola presso Casa Fellini e a Sorrivoli, dove la casa è pressoché inagibile, mentre l’intero paese è sfollato e isolato.

Molti danni anche a Forlì, preziose cinquecentine presso il Seminario Nuovo sono state raggiunte dall’acqua e dal fango e si stanno predisponendo le operazioni per metterle in salvo.

Sono altresì allagati il deposito della biblioteca di Forlì e le biblioteche di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo.

La Regione Emilia-Romagna, in stretto e continuo contatto con le Soprintendenze di Ravenna e di Bologna e con il Segretariato Regionale dell’Emilia-Romagna, continuerà a raccogliere segnalazioni e fornire indicazioni utili ai soccorsi per intervenire a salvare il patrimonio culturale.

L’Assessorato alla Cultura sta anche provvedendo a fornire consigli e contatti, a istituzioni e famiglie, su come operare i primi interventi di salvataggio dei beni.