Lotta all’evasione fiscale, un altro contributo di 270 mila euro al Comune di Rimini

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L’assessore Brasini: ‘Tra i primi in Italia per la nostra azione di recupero’

comune di Rimini logoRIMINI – Ammonta a 270mila euro l’ultimo contributo che arriverà dallo Stato al Comune di Rimini come compartecipazione alla lotta all’evasione erariale. Una cifra comunicata di recente che porta a 1.961.506 euro la somma riconosciuta dal 2011 a oggi all’amministrazione comunale per la sua partecipazione all’attività di accertamento fiscale dello Stato e che consolida Rimini come una delle realtà in Italia più virtuose sul fronte del contrasto al fenomeno dell’evasione.

Un’ulteriore conferma arriva dallo studio pubblicato solo qualche giorno fa dalla Cgia di Mestre, che ha messo in evidenza come solo il 7 per cento dei Comuni italiani (dati 2014) si sia attivato nella lotta all’evasione fiscale. In pratica su poco più di 8.000 Comuni solo 550 hanno dato origine ad un’azione collaborativa con l’Amministrazione finanziaria. Questo nonostante il legislatore – segnala la Cgia – abbia incrementato negli ultimi anni l’aliquota riconosciuta ai Comuni sulle maggiori entrate tributarie recuperate, passando dal 33% del 2010 al 100% dal 2012 a oggi. A sfruttare questa opportunità – evidenzia sempre la Cgia – sono stati prevalentemente i Sindaci dell’Emilia Romagna e della Lombardia: nel 2014 gli enti locali delle due regioni hanno assicurato oltre i 2/3 dell’intero incasso recuperato dai Comuni a livello nazionale.

Soffermandosi sugli ultimi dati a disposizione, la Cgia di Mestre ha stilato il ranking dei Comuni che nel 2014 hanno ottenuto gli incassi più elevati come frutto della compartecipazione: classifica che vede Rimini al quarto posto in Italia e al secondo in Regione, con 500.828 euro ottenuti solo nell’anno preso in esame, pari a 4.49 euro recuperati per contribuente (calcolato sulla base di 111.650 contribuenti Irpef). Davanti a Rimini solo Bergamo (con la cifra imponente di 1.179.242 euro, 13,81 euro per contribuente), Reggio Emilia (718.404 euro, 5,98) e Lecco (159.374 euro, 4,49). Nona Modena (372.318 euro, 2,73 per contribuente), 14esima Cesena seguita a ruota da Forlì (132.807 e 133.569 euro), poi Piacenza (21esima), Bologna (23°), Ferrara (31°), Parma (36°).

“Questi ottimi risultati non sono una novità e sono il frutto di un’intensa attività degli uffici, che lavorano in sinergia ponendo un’attenzione particolare ad un fenomeno che storicamente ‘ammala’ il nostro territorio – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – Rimini svetta in Regione come una delle realtà con il maggior numero di segnalazioni qualificate, segnalazioni che negli ultimi tempi sono diventate sempre più mirate, permettendoci di recuperare ancora più somme illegittimamente sottratte al Fisco e portando a galla situazioni al limite del paradossale. Penso al titolare di una gioielleria, che ha dichiarato nulla al fisco pur risultando proprietario di diversi fabbricati e acquirente di altri immobili per diverse centinaia di migliaia di euro; penso al titolare di una struttura alberghiera che ha presentato una dichiarazione dei redditi bassissima pur essendo in possesso di beni mobili di valore (come l’immancabile Suv) e addirittura ricoprendo cariche in altre società. Penso ai tanti immobili affittati in nero venuti alla luce o ad alcuni imprenditori, come un titolare di palestra o un gommista, che al fisco dichiaravano pressoché nulla pur al cospetto di attività fiorenti. Circostanze che emergono grazie al particolare “occhio” usato e grazie al confronto tra chi lavora nel campo dei tributi: un esempio è l’esame effettuato in seguito al mancato pagamento del tributo per la pubblicità di un’azienda che, pur lavorando in vari cantieri sul territorio, risultava non dichiarare nulla, oppure ancora le diverse segnalazioni emerse in seguito al mancato riversamento dell’imposta di soggiorno da parte di strutture che, invece, risultavano in piena attività. Oltre quindi all’attività specifica di indagine, svolta in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, c’è una volontà precisa da parte dell’Amministrazione di stanare tutti coloro che, aggirando, anche in maniera così palese il fisco, di fatto derubano l’intera comunità“.