Rimini

L’illusionista Gabriel a San Leo per un nuovo, rocambolesco gioco di prestigio

Martedì 12 aprile tenterà di evadere da quella che fu la cella di Cagliostro

SAN LEO (RN) – Evadere dalla cella di massima sicurezza in cui fu rinchiuso il leggendario Conte di Cagliostro? E’ possibile?

Questa la sfida che martedì 12 aprile tenterà l’illusionista Gabriel.

L’evento rimanda alle imprese del grande Houdini, con l’aggiunta del fascino di un’ambientazione unica e ricca di suggestioni storiche come la possente Rocca rinascimentale di San Leo, che domina dall’alto di una cuspide rocciosa il borgo romagnolo.

È dunque altissima l’attesa per quella che si preannuncia essere la performance magica dell’anno.

L’illusionista, che già in passato ha superato prove ai confini della realtà, dopo un lungo periodo di studio e preparazione ha deciso di tentare ciò che non è riuscito neanche al grande Cagliostro. Il celebre avventuriero ed esoterista settecentesco proprio in quella cella fu rinchiuso dal Tribunale dell’Inquisizione, dalla quale per quattro lunghi anni, fino alla sua morte, tentò inutilmente di fuggire.

Gabriel qualche mese fa aveva trascorso un’intera notte nell’angusta stanzetta di dieci metri quadrati con una finestrella chiusa da una triplice serie di sbarre dalla quale filtra appena la luce. In questa il Conte di Cagliostro fu calato da una botola del soffitto.

Al mattino, uscendo da quella cella che da 230 anni non ospitava più nessuno, il mago aveva dato l’annuncio: «Si può fare!». In precedenza Gabriel aveva sorvolato con un Robin acrobatico la fortezza per cercare di capire se vi fosse tecnicamente la possibilità di evadere. E il risultato del sopralluogo era stato positivo. La notte trascorsa in compagnia del fantasma di Cagliostro ha poi confermato che la fuga del secolo non è impossibile.

L’evento, che ha il patrocinio della Segreteria di Stato per il Turismo di San Marino, sarà realizzato il 12 aprile, nell’ambito della 23° edizione del Festival internazionale della Magia di San Marino (di cui lo stesso Gabriel è ideatore e organizzatore). La kermesse, che si terrà dal 22 al 24 aprile, porterà sul Titano i più grandi nomi dell’illusionismo internazionale. Sarà proprio Gabriel, con la programma fuga dalla cella di Cagliostro, a riaprire nel modo più spettacolare ed emozionante le porte del mondo del mistero.

Chi è Gabriel

Gabriel è il nome d’arte di Gabriele Merli, romagnolo appassionato fin da piccolissimo per l’arte magica e affascinato dalla figura del Mago Silvan. La lettura e lo studio di importanti libri sul mentalismo e la frequentazione di grandi artisti europei lo hanno indirizzato a inventare particolari ed insolite performance magiche, che hanno stupito il pubblico in situazioni inimmaginabili. Le sue grandi sfide sono state d’ispirazione per altri artisti, spesso riprese e riproposte negli anni.

Con la nascita del Festival Internazionale della Magia di San Marino, nel 1998, il Mago Gabriel ha iniziato una lunga tradizione di esperimenti magici pubblicitari per promuovere ogni edizione con un indimenticabile evento creativo ed originale. Tra i più spettacolari ricordiamo: guidare un aereo Piper bendato, prevedere i numeri del Bingo, catturare un proiettile con i denti, l’ibernazione umana e previsioni di eventi poi accaduti realmente.

Cagliostro

Alessandro, Conte di Cagliostro è stato un avventuriero, esoterista e alchimista. Fu una figura da sempre immersa nel mistero, tanto che esistono dubbi sulla sua vera identità, anche se la maggioranza degli storici concorda che il suo vero nome fosse Giuseppe Balsamo, nato nel 1743 a Palermo. Di certo è che in pochi anni divenne una vera celebrità, accolto con grandi onori in tutte le corti europee e amatissimo anche dal popolo. Una figura che fra mistero e magia è diventata leggendaria, tanto che a Cagliostro sono stati dedicati numerosi libri e film.

Nel 1789 la moglie Lorenza lo denunciò al Tribunale dell’Inquisizione. Fu lo stesso Papa Pio VI a deciderne l’arresto. I giudici lo condannarono a morte come “eretico, dommatizzante, eresiarcha, maestro e seguace della magia superstiziosa”, pena poi commutata nel “carcere perpetuo in una qualche fortezza, ove dovrà essere strettamente custodito, senza speranza di grazia” in conseguenza della sua abiura. E la fortezza scelta fu l’inaccessibile Rocca di San Leo, dove fu trasferito nel 1791. Una prigione terribile, un vero inferno dove visse gli ultimi anni della sua vita in isolamento assoluto. Inutile ogni tentativo di evasione: solo la morte lo libererà dal carcere il 26 agosto del 1795.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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