
PARMA – Maddalena Spagnolo, saggista e docente di Museologia e Critica Artistica e del Restauro all’Università Federico II di Napoli, è nome di spicco tra le storiche e le critiche d’arte tra cinque e seicento- È anche appassionatissima di Correggio ed offrirà (ad ingresso libero) una lectio dedicata ai sontuosi cicli affrescati dall’Allegri toccando, con particolare riferimento ai suoi miraggi fatti di colore e con il titolo “Fingere il marmo, il bronzo e il vivo: istoriete chiare et scure da San Paolo a San Giovanni Evangelista”.
Quando firmò il contratto per la sua opera più difficile e più rivoluzionaria, gli affreschi del Duomo di Parma, Correggio si impegnò a imitare “il vivo, il bronzo, o il marmoro”: che cosa nasconde questa richiesta? E come rispose l’artista alle esigenze dei suoi committenti? In sintesi si chiedeva al Correggio una pittura a monocromo, si chiedeva cioè ad un pittore che era celebre per il suo uso del colore di rinunciare al colore; si chiedeva a un pittore che, sulla scia della lezione di Leonardo, sapeva infondere alle sue figure “il moto e il fiato” di imitare invece la scultura in bronzo e in marmo. Eppure era proprio anche grazie alle “istoriete chiare et scure” affrescate nella Camera di San Paolo che il Correggio aveva affermato la sua originalissima personalità artistica nella città di Parma allo scadere del secondo decennio del Cinquecento.
Sabato sarà l’occasione per rileggere la sua ricerca attraverso questo fil rouge del monocromo per verificare come rappresentasse un campo di indagini sofisticate e inedite che ci aiutano ora a comprendere meglio le sue predilezioni per alcune tecniche grafiche e il suo rapporto con l’antico, ora a valorizzare i suoi legami con Mantegna, Leonardo, Parmigianino e gli artisti a venire.
Il percorso di Correggio500 è promosso dall’Assessorato a Cultura e Turismo del Comune di Parma con la collaborazione della Direzione Regionale del Demanio, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Parma e Piacenza, la Fabbriceria della Cattedrale e l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma, la generosa ospitalità della Comunità benedettina di San Giovanni e il fondamentale supporto di Fondazione Cariparma e della Regione Emilia Romagna.