“Le parole che non ti aspetti” il 16 febbraio la presentazione in Biblioteca Malatestiana (FOTO)

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Laura Calzà e Marco Trabucchi

CESENA – Dopo il grande successo di pubblico della presentazione dell’1 dicembre a Bologna, venerdì 16 febbraio, alle ore 17.00, nella splendida cornice della Biblioteca Malatestiana sarà presentato il libro “Le parole che non ti aspetti. Il lento svanire della mente: le demenze fra dimensione biologica, clinica, sociale e spirituale” (Il Mulino), a cura di Laura Calzà e Marco Trabucchi. Nel corso del pomeriggio proposto da Fondazione Alzheimer, interverranno il Sindaco Enzo Lattuca, Stefano Montalti, Presidente Fondazione Maratona Alzheimer, Roberta Abbondanza, Presidente Associazione “La parola”, Federica Boschi, Direttrice del Distretto Sanitario di Lugo e Responsabile Demenze AUSL Romagna, Andrea Fabbo, Direttore della Struttura complessa di Geriatria Disturbi Cognitivi e Demenze della AUSL Modena e Responsabile del Progetto Demenze della Regione Emilia-Romagna, Alessandro Nanni Costa, Membro del Comitato Nazionale di Bioetica, Tiziano Carradori, Direttore Generale AUSL Romagna., Marco Trabucchi, Direttore Scientifico Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia e Consigliere Fondazione Maratona Alzheimer.

Per prendere parte alla presentazione è richiesta la prenotazione (è possibile scrivere a segreteria@fondazionemaratonaalzheimer.it oppure chiamare il numero 0547 91411 o inviare un messaggio su whatsapp al 351 7117391).

Sono tanti i libri sulle demenze, rappresentati da parole che sempre si rincorrono: malattia, memoria, anziani, degenerazione, dimenticanza, assistenza, confusione. Questo libro usa parole diverse, inusuali, per rappresentare la sfida di questa malattia per i nostri tempi: benessere, confini, diritti, discriminazione, dolore, doveri, farmaci, ospedale, reti, servizi, rischio, solitudine, sostenibilità.  Per questo il volume si configura come il Manifesto della Fondazione: le parole scelte sono il mezzo per continuare e approfondire quel “laboratorio” di innovazione di saperi e pratiche per le persone che caratterizza l’essere della Fondazione fin dalla sua nascita e che sostanziano il suo approccio umanistico, assumendo la dignità dell’ammalato e la sua libertà come cardini. Il libro rappresenta l’approccio culturale che la Fondazione ha sulla malattia, considerandone tutte le dimensioni: biologica, clinica, spirituale e sociale. Quando infatti ad ammalarsi è il cervello e ciò che viene meno è la consapevolezza di sé e la capacità di interazione sociale, è necessario parlare della demenza ripensando ai fondamenti della natura umana. Il volume esprime dunque la necessità di un doppio movimento: conoscenza approfondita della complessità della malattia e, al contempo, la sospensione della stessa per cogliere le potenzialità espressive anche quando l’identità si caratterizza nell’immediatezza della relazione e non come lineare memoria della storia.

Il volume è dedicato alla memoria di Flavia Franzoni, componente del Comitato Scientifico della Fondazione, e ospita l’ultimo suo contributo: “Doveri. Un welfare a misura delle persone con demenza”. A chiusura, il prezioso contributo del Cardinale Maria Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna: “Occorre coltivare la concezione della cura come atto d’amore e incontro spirituale: la cura è sempre un «fare per l’altro». L’affermazione: «Io ti amo e sto con te» è, dunque, la massima espressione di una spiritualità intensa che lega due persone, ed è, quindi, anche l’affermazione di un atto di speranza, perché garantisce la vicinanza nell’impegno reciproco di riparare il mondo e se stessi. La speranza è una virtù, «la più piccola, ma la più forte» (Papa Francesco, Angelus, 15 novembre 2015), fondata su un noi che lentamente si riveste di aspetti concreti e carnali”.