Cesena

L’arte della parola pronunciata in versi, ospite alla Biblioteca Malatestiana Michele Zizzari (FOTO)

Martedì 18 febbraio alle ore 17.00 reading poetico delle raccolte “Balzi Ribelli” e “Sudori inediti”

CESENA – È tempo di poesia alla Biblioteca Malatestiana che martedì 18 febbraio, alle 17, nella Sala Lignea ospiterà il reading poetico “La Poesia che nutre l’Utopia” con la presentazione spettacolo delle raccolte poetiche “Balzi Ribelli” e “Sudori inediti” (IOD Edizioni di Napoli) di Michele Zizzari con le prefazioni di Miro Gori e Stefano Taccone. Alla presenza dell’Assessore alla Cultura Carlo Verona, di Miro Gori, di Michele Zizzari e con l’intermezzo musicale a cura di Alessandro Tiozzi, il pomeriggio sarà tutto incentrato sull’arte della parola pronunciata in versi.

Un moto neopoetico, una spregiudicata ricerca formale che si contamina di linguaggi sperimentali, narrativa e impegno civile. Parola che non teme di affondare come un bisturi nelle piaghe dell’umanità e di mettere a nudo contraddizioni, vizi e storture delle nostre esistenze e del mondo, fondendo la lirica alla cronaca, la meraviglia alla bestemmia, la memoria all’ironia, l’urlo al sussurro, il delirio visionario alla cruda realtà.

Un antidoto contro lo strapotere omologante dei media, un’irriducibile autonomia espressiva e di critica sociale che svela la palpitante verità oltre le veline dell’apparenza e della propaganda del pensiero dominante.

La poetica di una cultura antagonista che rivendica il diritto di militanza delle parole, coerente alla biografia dell’autore, che trovi a far teatro in una manifestazione, in una scuola, in un carcere o in una struttura sociale o psichiatrica.

Poesia luogo di creazione ed espressione letteraria, ma anche di memoria, testimonianza e narrazione delle lacerazioni e dei rivolgimenti esistenziali, sociali e ambientali in atto; per guardare a noi stessi e al mondo senza pregiudizio e ipocrisia, per dare voce poetica all’umanità sofferente.

Una scrittura autentica, magmatica, radicata nello spirito vulcanico e nell’arte performativa del popolo partenopeo, “figlia di una terra in tumulto, dove l’incanto, il canto e la protesta non si arrendono mai, dove l’odore dei caffè, del basilico e del mare si mischiano a quello della povertà, del sangue e delle discariche”.

Le due raccolte – presentate in forma di reading – saranno disponibili al pubblico durante l’evento.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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