LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico etrusco-spinetico
Gli eccezionali risultati conseguiti dalla pluridecennale attività di ricerca archeologica ufficiale nelle valli comacchiesi (Trebba, Pega, Menate, Lepri/Mezzano, Ponti, Isola) hanno fornito riscontri e suggerito revisioni critiche ad annose questioni di carattere storico e topografico sulla Padania antica, ma al contempo sollecitato nuovi interrogativi e ipotesi contrastanti. Alle istituzioni preposte si deve la messa in atto di un’intensa e indefessa attività di tutela (nel caso spinetico, di vero e proprio contrasto all’attività illegale a sfondo archeologico: scavi clandestini e furti), di conservazione e di valorizzazione. La quasi totalità dello sconfinato giacimento documentario, “miniera inesauribile di dati, di informazioni”, è custodito negli ambienti del Museo archeologico nazionale di Ferrara (MAN) – suggello e archivio di un’epica stagione di ricerca archeologica – e del Museo Delta Antico di Comacchio (MDA). Tra il 1986 e il 1997, l’istituto museale ferrarese è stato interessato da radicali interventi di restauro, ristrutturazione edilizia e riorganizzazione museografica; nel contempo sono stati realizzati svariati appuntamenti espositivi, editoriali e convegnistici di elevato profilo culturale e scientifico, quali: la mostra (e catalogo) Spina. Storia di una città tra Greci ed Etruschi (1993-1994) e il convegno internazionale di studi “Spina: due civiltà a confronto” (1994) [titolo del volume degli atti: Spina e il delta padano (1998)]. Più di recente, l’attenzione per le antichità etrusco-padane, segnatamente spinetiche, ha continuato a tenere egregiamente il passo con la pubblicazione del II volume della Storia di Ferrara (monografico su Spina tra archeologia e storia, 2004) e della Carta Archeologica del Territorio Ferrarese (F.° 77 III S:E.) Comacchio (2006), la realizzazione del Museo del Territorio di Ostellato (2006), la mostra (e catalogo) Genti nel Delta da Spina a Comacchio (2006-2007), la ripresa di scavi e ricerche nell’area di S. Maria in Padovetere (2006, 2014) e dell’abitato di valle Lepri (2007), lo studio dei sepolcreti di valle Trebba e Pega (2008), il completamento della nuova sistemazione museale del MAN di Ferrara (2011) e la creazione del MDA di Comacchio (2017). Verrà data notizia su prossime iniziative celebrative.
Questo terzo appuntamento a più voci di “Archeologia in Biblioteca” (8 ed.), nella ricorrenza centenaria della scoperta di Spina, è puntualizzato dalla generosa disponibilità delle dott.sse Fede Berti e Paola Desantis (già funzionari archeologi del MIBACT / direttori del MAN di Ferrara), della dott.ssa Caterina Cornelio (già funzionario archeologo MIBACT / direttore del MAN di Ferrara, ora direttore del MDA di Comacchio) e del dott. Tiziano Trocchi (direttore del MAN di Ferrara).
► L’accesso del pubblico alla Sala Agnelli è consentito con Green pass “rafforzato” e mascherina FFP2.
Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it
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