Ferrara

‘La strada di Marco’: storia di un tragico incidente e di una battaglia giudiziaria

Giovedì 13 settembre alle 17 incontro con l’autore Nicola Bianchi nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea, Ferrara

FERRARA – Ripercorre la vicenda del tragico incidente stradale costato la vita a Marco Coletta nel 2005 il libro di Nicola Bianchi ‘La strada di Marco’ che giovedì 13 settembre 2018 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). Nel corso dell’incontro ne parlerà con l’autore Cristina Battista (giornalista Gruppo Mediaset). Saranno presenti i genitori di Marco, Antonella Finotti e Daniele Coletta, oltre all’editore Fausto Bassini.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
‘La strada di Marco’
Storia di un ragazzo, di una curva maledetta e di una battaglia giudiziaria da Ferrara a Strasburgo: il “caso Coletta”
di Nicola Bianchi
Prefazione dell’avvocato Nicodemo Gentile
Faust Edizioni, collana di criminologia ‘Reato di lettura’, 2018

9 settembre 2005. Una notte. Un canale. Un ragazzo. Sedici metri di guardrail (mancanti). Due genitori-coraggio. Perché scrivere un libro su Marco Coletta? A proteggere il canale di via Raffanello (Baura) che lo ha inghiottito, mancava la protezione, mancava quel guardrail di lamiera che delimita il pezzo d’asfalto con il vuoto. Un filo vitale che, sette mesi dopo, è stato installato e ha salvato la bellezza di undici vite umane. Questo libro vuole raccontare la breve vita di un ragazzo poco più che ventenne, dei suoi sogni, del suo calvario e quello di una famiglia che ha lottato fino all’ultimo per ridargli giustizia, in ogni sede, da Ferrara sino alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Perdendo tutto, ma mai la dignità.

Nicola Bianchi (Portomaggiore, 1978), giornalista professionista dal 2007, è vice caposervizio della redazione ferrarese di “QN – il Resto del Carlino”. Cronista di nera e giudiziaria, ha raccontato i casi più scottanti della provincia: dall’omicidio Aldrovandi al crac Coopcostruttori, dal fallimento Carife alla costruzione dell’ospedale di Cona. Nel 2015 è stato votato “giornalista dell’anno” dall’Associazione Stampa Ferrara per avere contribuito, con i suoi articoli-inchiesta, alla riapertura delle indagini su un ‘cold case’ di trent’anni prima: l’assassinio, a Goro, del diciottenne Willy Branchi.

Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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