La ricca biblioteca di Celio Calcagnini raccontata da Antonella Ghignoli

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Venerdì 12 maggio, alle ore 17, nella Sala Riminaldi della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), presentazione del volume  ‘Chartacea supellex’. Il libro verrà presentato e discusso da Sandro Bertelli e Paolo Trovato dell’Università degli studi di Ferrara

ghignoliFERRARA – Contiene una rappresentazione critica della ricca raccolta di manoscritti e stampe appartenuta all’umanista Celio Calcagnini il volume di Antonella Ghignoli dal titolo  ‘Chartacea supellex. L’inventario dei libri di Celio Calcagnini’ che venerdì 12 maggio alle 17 sarà presentato nella Sala Riminaldi della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara).

L’incontro sarà aperto dai saluti di Enrico Spinelli (Dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara), Massimo Miglio (Presidente dell’Istituto storico italiano per il medio evo) e Franco Cazzola (Presidente delle Deputazione provinciale ferrarese di storia patria).

Biblioteca Ariostea FerraraIl libro verrà presentato e discusso da Sandro Bertelli e Paolo Trovato dell’Università degli studi di Ferrara.

L’iniziativa ha il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori

Celio Calcagnini (1479-1541) appartenne a una delle famiglie patrizie più importanti, sul piano culturale e politico, di Ferrara: suo zio Teofilo fu il cortigiano prediletto di Borso d’Este, suo nonno Francesco fu allievo di Vittorino da Feltre e di Guarino Veronese e noto copista di importanti manoscritti; Celio stesso fu cancelliere della segreteria del cardinale Ippolito d’Este. Umanista ritenuto dottissimo dai suoi stessi contemporanei (tra questi, l’amico Ludovico Ariosto), Calcagnini dispose di una ricca biblioteca. Un codicetto manoscritto conservato oggi in Archivio di Stato di Modena ne porta le tracce, trasfigurate in brevi locuzioni e sparsi segni. Attraverso la critica testuale di questo «Überrest» prende forma, in questo libro, l’unica rappresentazione che storicamente è possibile dare di ciò che fu la raccolta di manoscritti (greci, latini, e volgari), di incunaboli e di stampe (greci, latini, ebraici e volgari) di uno dei personaggi «più enigmatici e, nello stesso tempo, più rappresentativi del suo tempo» (Adriano Prosperi).

Antonella Ghignoli (Pisa, 1963) è attualmente ricercatore confermato di Paleografia e Professore Aggregato di Diplomatica presso La Sapienza- Università di Roma, dopo aver ricoperto gli stessi ruoli in precedenza negli atenei di Viterbo-La Tuscia e di Firenze. Ha studiato a Pisa (laurea cum laude in Paleografia e Diplomatica), a Firenze (PhD in Storia medievale) e, come borsista di ricerca, a Lipsia e all’École française di Roma. Ha coordinato presso l’Istituto storico italiano per il medio evo – insieme ad Attilio Bartoli Langeli, Antonio Ciaralli e Paolo Mari – la «Scuola Nazionale per l’edizione delle fonti documentarie», e dirige con François Bougard (IRHT-CNRS) e Wolfgang Huschner (Universität Leipzig) la collana editoriale «Italia Regia. Fonti e studi per la storia medievale» presso Eudora-Verlag di Lipsia. La sua bibliografia, a partire dal 1991, include volumi di edizioni critiche di testi documentari e numerosi studi condotti in quelli che sono i suoi principali ambiti di ricerca: scrittura e documentazione tra tarda antichità e alto medioevo; scrittura e documentazione regia del pieno medioevo (IX-XII secc.); notariato medievale; pratiche documentarie dell’Italia comunale; libri e biblioteche rinascimentali; metodologia della ricerca paleografica e diplomatistica; critica testuale ed edizione critica dei testi documentari.