Parma

La memoria del futuro, una rassegna sulla cultura della cura

Con Parma 2020, Ateneo, Ospedale e Ausl promuovono insieme una raccolta di eventi scientifici, divulgativi e storici aperti alla città

PARMA – Presentare il patrimonio culturale generato con la produzione della cura e con tutte le funzioni che si muovono attorno ad essa, nell’azione quotidiana delle istituzioni e nel compimento della loro missione specifica. Questo l’obiettivo della rassegna “La memoria del futuro” che raccoglie in un unico cartellone eventi scientifici, storici, divulgativi e due rassegne collaterali, tutti aperti alla città.

Il programma del cartellone, presentato venerdì 31 gennaio in conferenza stampa al ParmaUniverCity Info Point, esprime la volontà di mettere in luce il patrimonio culturale generato nello svolgimento delle loro attività da tre istituzioni della città: l’Ateneo di Parma, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda Usl di Parma, grazie alla collaborazione e alla creatività di numerosi tra professionisti e cultori e con il patrocinio del Comune di Parma.

Paolo Andrei, Rettore dell’Università di Parma, sottolinea: «Già nel titolo di questa serie di appuntamenti c’è la stratificazione, fertile di significati, che la caratterizza: la correlazione tra memoria e futuro, così come l’idea stessa di una “cultura della cura”. Perché la cura è portatrice di una cultura capace di costruirsi nel tempo e di arricchirsi giorno dopo giorno, in una fecondità continua, con riflessi sociali indiscussi e con un contributo enorme al benessere della comunità e al suo sviluppo. In tutto ciò l’Università, che è luogo di cultura e di costruzione, elaborazione e disseminazione di saperi, ha avuto e ha un ruolo cruciale. Per questo non potevamo che essere nella “squadra” organizzativa di questa rassegna, che sul tema vuole costituire il contributo specifico dell’Ateneo e delle due Aziende sanitarie al calendario di eventi pensati per Parma2020».

Massimo Fabi, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, segnala «come la rassegna La Memoria del futuro sia nata dalla suggestione di Parma 2020 “La cultura batte il tempo” e si proponga di rappresentare il valore della cultura nell’ambito dei percorsi e dei luoghi di cura, sia come sviluppo della conoscenza scientifica che come concreta espressione dei principi e valori che regolano il vivere civile della nostra Comunità. Le Istituzioni raccolte attorno al programma di questo cartellone producono, e al tempo stesso rappresentano, la cultura di una Comunità professionale e civile, nel loro funzionamento quotidiano e nell’espressione e compimento della loro specifica missione. Il programma di eventi è aperto alla città proprio per rappresentare questa volontà».

Elena Saccenti, Direttrice generale dell’Azienda Usl di Parma, dichiara: «La cultura della cura racconta il mondo della sanità attraverso un ricco e articolato programma di appuntamenti, che da mercoledì prossimo a fine anno propongono un vero e proprio viaggio alla scoperta della scienza della salute. Sarà così possibile conoscere come, nel corso del tempo, salute e cura siano sempre state un fondamentale ambito di ricerca, sperimentazione e innovazione sociale per promuovere il benessere dell’uomo. Questo continua a succedere nel presente, e sempre più dovrà succedere in futuro».

Nicoletta Paci, Assessora alla Sanità del Comune di Parma, osserva: «Quella della sanità a Parma è una storia piena di nomi illustri e soprattutto di conquiste importanti: traguardi che hanno contribuito in maniera determinante alla costruzione di una solida “cultura della cura”, in tutte le sue accezioni, e all’avanzamento della nostra società e del nostro territorio. Il Comune ha molto volentieri concesso il patrocinio a un’iniziativa che ne mette a fuoco, a vantaggio della comunità, alcuni degli aspetti e dei momenti fondamentali, nell’ambito delle iniziative che celebrano Parma capitale italiana della cultura».

Il calendario degli eventi, che si inaugura con “Storie di chirurgia a Parma”, previsto per mercoledì 5 febbraio, ore 15.30, all’Archivio di Stato, raccoglie eventi tra di loro molto diversi che segnalano tutti il ruolo della cultura come misura della dimensione temporale. Essi sottolineano talvolta l’aspetto storico, altre volte marcano la funzione generativa del fattore tempo sugli spazi – si pensi al convegno “#confini comuni” sulla montagna come terapia, realizzato in collaborazione con il Cai di Parma, in programma al Greenlife auditorium dal 14 al 17 ottobre – altre volte ancora sono proposta di coesione comunitaria – come possono essere interpretate le lezioni dalla storia all’attualità su “Le malattie infettive e i vaccini”, in programma il 1 ottobre all’Ape Museo.

I diciannove eventi, sviluppati su ventitré giornate di lavoro, oltre alle due rassegne collaterali, sono ideati grazie alla collaborazione con l’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri, la Deputazione di Storia patria, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, l’Archivio di Stato e la Festa internazionale della storia.

I dettagli dei programmi dei singoli eventi sono disponibili su: www.unipr.it www.ao.pr.it www.ausl.pr.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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